Che meraviglia quei libri che mentre li leggi sei lì. Catapultato in un’altra dimensione, magari in un altro continente e in un’altra epoca. Leggi e sei lì, tocchi le cose, senti i profumi, conosci le persone. Può cominciare anche così la passione per un luogo, perché quello che vedi leggendo vuoi ritrovarlo davanti a te, con una valigia in mano.
Tim Montorfani, travel designer con base a Lugano, appassionato ed esperto di Centro e Sudamerica, ha visto proprio nei libri la nascita della sua passione per questi luoghi, molti anni fa.
“I libri di Sepulveda, quei film di avventura… credo che la mia passione per il Sudamerica sia nata lì. Sono davvero luoghi magici e incredibili come li descrivono i suoi scrittori”.
Oggi sei un “travel designer”. Che cosa fa esattamente un travel designer, e da quando esiste questa figura professionale?
Il Travel Designer è innanzitutto un esperto di una o più aree del mondo, e quello che fa è mettere a disposizione la propria conoscenza e le proprie esperienze per costruire viaggi su misura. È una figura professionale piuttosto recente, e nasce per rispondere a una precisa esigenza da parte di un certo tipo di “turisti” che sono diventati dei veri e propri viaggiatori, che fanno dell’esperienza il vero viaggio, più che la meta.
Qual è la necessità di farsi “disegnare” un viaggio in America Latina? Qual è il valore aggiunto rispetto a un viaggio “fai da te”?
Chi si rivolge a un travel designer normalmente ha poco tempo per organizzare il viaggio da sé, ma il fatto di farlo fare a una figura professionale di questo tipo ovviamente ha anche un’altra motivazione. Chi lo fa chiede di sapere quali siano i migliori itinerari rispetto alla proprie esigenze o ai propri interessi, con la migliore ottimizzazione dei tempi. Aspetti che difficilmente potrà dedurre solo da ricerche proprie. In questo modo il cliente si sente anche più sicuro rispetto agli aspetti di sicurezza in loco, nel mio caso, ad esempio, con assistenza 24 ore su 24 e operatori locali selezionati da me in oltre 15 anni di attività.
Qual è il profilo del viaggiatore che si rivolge a un travel designer?
È un target molto specifico. Si tratta, come dicevamo prima, di viaggiatori e non di “turisti”, parliamo quindi di una porzione che non è quella della “massa”. Spesso hanno interessi specifici, che possono essere la fotografia, la natura, l’architettura, l’emigrazione… Ad esempio recentemente ho progettato un viaggio per un gruppo di trenta persone interessato a percorrere l’Argentina per seguire le tracce di quella che è stata l’emigrazione ticinese.
Ora torniamo indietro. Quando e come hai deciso che avresti fatto questo lavoro? E perché?
Durante il mio soggiorno di 6 anni in Spagna, a Madrid, ho avuto la fortuna di poter dedicarmi alla vendita di viaggi su misura in America Latina per una piccola agenzia viaggi con prodotto proprio. In questi anni viaggiavo spesso in America Latina per lavoro per conoscere a fondo le destinazioni che vendevamo e per rinforzare le collaborazioni con i nostri partner locali. Una volta ritornato a Lugano, in Svizzera, ho deciso di continuare questa attività in proprio proponendomi come private travel designer. Oggi sono ormai già 5 anni che mi occupo del Tim Travel Tours e sono riuscito a fare della mia passione un lavoro.
Se dovessi descrivere in poche parole l’America Latina?
L’America Latina è un territorio immenso, di una ricchezza storica, umana e naturale incredibile, un territorio unico dove l’ospitalità della gente gioca un ruolo fondamentale. Una destinazione con un grande potenziale turistico, in continua crescita negl’ultimi anni, che deve essere visitata almeno una volta nella vita.
Quali sono i tuoi luoghi/momenti del cuore in America Latina?
Questa è una domanda molto difficile… sono molti i momenti indimenticabili che ho avuto la fortuna di vivere durante i miei viaggi in America Latina. Ma se devo sceglierne qualcuno, sicuramente la spettacolare vista dal Huayna Picchu in Perù, l’escursione in kayak sul lago Titicaca, l’attraversata in 4×4 del Salar de Uyuni in Bolivia, il deserto di Atacama, la puna andina, le isole Galapágos in Ecuador, l’avvistamento in zodiac delle balene in Argentina, il viaggio in 4×4 da Sao Luís de Maranhao fino a Fortaleza lungo la costa del nordest del Brasile, la crociera in barca lungo gli affluenti del rio delle Amazzoni a Manaus, le belle immersioni nell’arcipelago de Los Roques in Venezuela e lungo la bellissima barriera corallina del Belize e dell’Honduras , le Cascate di Iguazú, i mercati indigeni dell’altipiano del Guatemala, i vulcani e le isole del Nicaragua, i parchi nazionali del Costa Rica… ecco non riesco a smettere!
Dunque mi sembra di capire che tutti dovrebbero visitare l’America Latina almeno una volta nella vita…
Assolutamente sì! Ma ben più di una volta! È troppo estesa e troppo ricca per dedicargli un solo viaggio. Tutti i viaggiatori che ho seguito sono poi tornati in America Latina, e questo per me è un grande orgoglio, non solo per il mio lavoro ma anche per le terre che amo.
Esistono, invece, dei pregiudizi sul Sudamerica?
Decisamente. L’idea del Brasile come di un Paese pericoloso, ad esempio. Che può avere degli aspetti di verità, ma non tanto da escluderlo come meta per un viaggio. È semplicemente necessario seguire delle accortezze, partire informati. E così anche per la Colombia. Esistono sicuramente alcune destinazioni dove è sconsigliato avventurarsi da soli e dove si consiglia di viaggiare con un viaggio organizzato.
Quali sono le destinazioni più richieste, e quali quelle che ancora devono essere conosciute?
Tra le più richieste il Brasile, l’Argentina con la Patagonia, la Bolivia, il Perù e il Cile è sicuramente una destinazione emergente. Un luogo bellisismo e in parte ancora inesplorato è invece il Nicaragua, è un posto con una natura straordinaria , che ha cultura ed è anche poco costoso. Anche l’Ecuador e la Colombia vengono richiesti poco.
Che cosa la gente comune “non sa” dell’America Latina?
Credo che molta gente non sappia ancora che l’America Latina è una destinazione che offre sicurezza, ottimi servizi turistici adatti a tutti i gusti, ottimi alberghi, attività di ogni genere, professionalità, puntualità e una grande ospitalità.
Per quello che riguarda la sicurezza in Sudamerica e in Centro America i governi stanno facendo molti progressi, considerando la grande importanza economica del settore turistico in questi Paesi. Viaggiare in America Latina oggi è sicuro se si rispettano poche regole e se si contratta un viaggio organizzato.
La maggior parte dei Paesi centro e sudamericani ha avuto negli ultimi anni una crescita importante di arrivi turistici internazionali grazie all’aumento della sicurezza e alla diversificazione dell’offerta turistica.
Il tuo “viaggio nel cassetto”?
Sono due. L’Indonesia e il Botswana. Voglio portarci la mia bambina per il safari.