Un tour virtuale dei luoghi più interessanti e suggestivi di New York, attraverso le immagini riprodotte nelle pellicole ambientate nella Grande Mela.
1. New York, la città dove ogni angolo di strada può diventare un set
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Nonostante i rilevanti cambiamenti storici riscontrati negli ultimi decenni, New York rimane ancora il punto di riferimento del “mito americano”, anche se questa espressione ha perso la connotazione di riscatto economico e sociale che aveva all’inizio del secolo scorso e ha acquisito un diverso valore, più culturale e turistico.
Del resto ci sarà un motivo se la chiamano “la città che non dorme mai”: ci sono così tante cose da fare a New York che fermarsi a riposare sembra quasi una perdita di tempo.
E, inoltre, chiunque sia un amante del cinema può dire di aver “visitato” New York innumerevoli volte: ogni angolo di questa città offre spunti per ricordare un film, dato che i suoi luoghi sono stati scelti per girare migliaia di pellicole.
Il fascino di questa città consiste nella sua multiculturalità e nel suo aplomb metropolitano: i film girati a New York sono diversissimi tra loro, proprio perché ogni suo spazio ha una connotazione peculiare.
A New York, infatti, si può trovare il set cinematografico ideale non solo nei suoi luoghi più conosciuti a livello mondiale, ma anche nel suo quartiere meno rappresentativo: proprio a causa di questa sua attitudine a entrare negli occhi, è una città che inevitabilmente finisce per rimanere nel cuore e nella mente di chi la guarda attraverso la visione di un film.
La macchina da presa coglie le facciate dei palazzi, racconta la vita dei suoi abitanti ma anche l’esperienza di chi si trova solo di passaggio: la sensazione dello spettatore è simile a quella del turista che ha visto fisicamente quei luoghi e si arricchisce della narrazione, diventando più profonda e incisiva.
E si può essere certi che la ritroveremo ancora in altre storie, perché in una città come New York non si smetterà mai di girare film.
2. I luoghi iconici: tra lusso sfrenato e ordinary people
Tra i mille riferimenti che New York vanta nelle pellicole girate a partire dagli anni 20 del secolo scorso, fino a quelle recentissime dei giorni nostri, moltissimi ricordano il mondo parallelo che, in un città così ricca di contrasti, appaiono ancora più evidenti.
Come la colazione di Audrey Hepburn davanti alle vetrine di Tiffany in Fifth Avenue, la strada più famosa, che rappresenta il mood della città; oppure la favolosa villa a Long Island nella quale venne girato “Il Grande Gatsby”.
E come non ricordare il fascino inquietante dei luoghi in cui venne girata la saga de “Il Padrino” di Francis Ford Coppola: ci si muove tra Manhattan e Little Italy, tra gli hotel di lusso nei quali soggiornano i protagonisti e la Mulberry Street, il luogo di convegno della prima mafia italo-americana.
La maestosità del ponte di Verrazzano ne “La febbre del sabato sera”, uno dei film più importanti degli anni 70, divide due mondi: Manhattan e Bay Ridge, a Brooklyn.
Sono luoghi dove la vita scorre su binari paralleli ma totalmente diversi, mentre c’è chi ammira lo skyline di Manhattan, sognando un giorno di attraversare il ponte per soddisfare la sua voglia di riscatto sociale.
Ma Bay Ridge, con i suoi ambienti metropolitani, non è il Bronx: le sue case dignitose di mattoni rossi non sono i casermoni in cui De Niro, nel 1993, decise di girare il suo film, avendo vissuto il Bronx molte volte nel corso di altri lavori cinematografici.
Un quartiere controverso, il Bronx, che ha sempre avuto fama di essere pericoloso; nel nuovo millennio, però, si è trasformato fino quasi a perdere la sua connotazione negativa.
Vale, quindi, la pena di attraversarlo per immergersi nell’atmosfera in cui è nata la cultura dell’hip hop e del rap e visitare il suo Zoo, il parco zoologico più grande d’America.
3. Una città piena di verde e di cultura
Forse non esiste al mondo un’area green più ripresa di Central Park, un ambiente riproposto in numerosissime pellicole proprio per il suo carattere emozionale e le diverse ambientazioni stagionali che offre, sempre efficaci.
Ricordiamo lo struggente “Autumn in New York” e le sue magnifiche foglie dai colori caldi, che fanno da cornice alle passeggiate di Richard Gere e Winona Ryder.
Sul prato di Sheep Meadow venne girata la scena dell’incontro di Gordon Gekko e Buddy Fox in Wall Street, in cui appare geniale il contrasto tra i sentimenti di avidità del protagonista e il verde rasserenante dell’erba su cui lo squalo della finanza cerca di appianare i contrasti con il suo giovane discepolo.
Dai film horror alle commedie e ai drammi, passando per l’incrocio tra Fifth Avenue e 42nd Street, dove si trova la New York Public Library sede di ambientazione di Ghostbuster: la biblioteca pubblica della città è anche la terza più grande dell’America del Nord e conserva un fascino storico e umanitario, essendo gestita da organizzazione senza scopo di lucro.
New York è anche molto romantica: al Cafè Lalo, Tom Hanks conosce l’identità della misteriosa ‘commessa’ che gli scrive in “C’è posta per te”.
I due protagonisti di “Harry ti presento Sally” scoprono di amarsi a New York, tra Central Park e deliziosi ‘brownstone’, appartamenti di mattoni rossi nelle zone residenziali della città.
Complice la Libreria Rizzoli sulla Cinquantasettesima, Meryl Streep e Robert De Niro si incontrano di nuovo, dopo aver deciso che i sensi di colpa erano più forti dell’amore.
Le strade di New York e dei suoi cinque distretti sono il teatro di storie inaspettate, di appuntamenti e di vicende che interessano varia umanità.
E quando sullo schermo appare la stazione di Grand Central Terminal, sede di emozionanti addii e di ritrovamenti felici, si sa già che non sarà solo per andare via, ma anche -e soprattutto- per tornare.