Atelier Fragranze Milano, il mio insolito viaggio alla scoperta dei profumi: dove e come nascono.
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Atelier Fragranze Milano, la mia esperienza- Lo so, lo so, il bon ton vorrebbe che io non vi parlassi di esperienze esclusive, di luoghi che ho scoperto e che voi non potrete vedere, perché il senso di un blog è proprio quello di condividere un’esperienza che possa essere ripetuta, vissuta in un altro momento da chi legge.
Questa volta però ho deciso di fare un’eccezione, perché quella che vi racconto è un’esperienza che mi ha portata (e che spero possa portarvi) all’interno di un profumo. Proprio dentro, nella boccetta, dove tutte le essenze, invisibili ai nostri occhi, si mescolano e compongono quella perfetta armonia olfattiva con la quale decidiamo di uscire di casa la mattina. Per m è impossibile uscire di casa senza profumo, sento davvero che mi manca qualcosa.
Ma veniamo al dunque. Alcune settimane fa, diciamo oramai un mesetto fa, ho ricevuto un invito per visitare l’Atelier Fragranze Milano, un laboratorio nato di recente dalla trentennale esperienza di Maurizio Cerizza e Luca Maffei, due nasi che a curriculum hanno una lunga lista di successi che sono stati protagonisti in profumeria per molto tempo.
Due chiacchiere con Maurizio Cerizza, il naso di Atelier Fragranze Milano
Ed è proprio con Maurizio Cerizza che ho avuto il piacere e l’onore di parlare. È strano, no? Non è che capiti proprio tutti i giorni di parlare con un “naso”. La carriera di Maurizio Cerizza inizia quando lui è ancora un bambino. Il padre estraeva prodotti naturali, ovvero quei piccolissimi ingredienti che compongono le fragranze. Tra i suoi clienti c’erano Chanel e Ylang Ylang, due pilastri della Profumeria, e non solo.
Ecco che annusare, riconoscere le peculiarità di ogni odore, diventano il suo pane quotidiano, il suo divertimento, il suo talento ed infine la sua professione. Per entrare in questo affascinante e complesso mondo, Maurizio Cerizza mi racconta che da subito si è costruito un archivio di odori.
Mentre chiacchieriamo mi guardo intorno e riconosco flaconi famosissimi, alcuni devono essere anche passati da casa mia. Ma come si fa a creare fragranze di successo? Che siano buone, che piacciano alla gente, che resistano anche con il passare del tempo?
Maurizio Cerizza di Atelier Fragrance Milano mi spiega che alla base di tutto c’è la sperimentazione. E prima di questa c’è la conoscenza di questi invisibili ingredienti che compongono le fragranze. Proprio come un quadro, penso mentre lui mi parla. Se conosco i colori, e le linee e le forme, se so come si comportano quando li stendo su una tela, e sperimento mettendoli insieme, con coraggio e con sapienza, allora avrò un buon risultato. Anche per una fragranza, infatti, si parla di “armonia”. Una fragranza è importante che abbia armonia. A qualcuno piacerà e a qualcuno no, e questo in realtà è un buon risultato: anche in fatto di profumi, è meglio dividere che essere indifferenti 😉
You First Pura Rinascita: viaggio nelle tre fragranze
Per capire meglio come si struttura una fragranza, Maurizio Cerizza mi fa conoscere più da vicino i profumi di You First Pura Rinascita, prodotti proprio da Atelier Fragranze Milano per conto di due perfume designer, Stefania Cuzzeri e Paola Cereda. Ma come si fa a creare una fragranza per conto di qualcuno? Si riceve un briefing come per qualsiasi altro progetto. In questo caso la mission emergerà attraverso la definizione del target, il packaging e l’orientamento della famiglia olfattiva. È poi il naso a fare tutto il resto, e in questo caso per la linea You First Pura Rinascita sono state studiate tre diverse fragranze, tutte diverse, tutte unisex ma con un comune denominatore: l’emozione.
Io amo moltissimo annusare profumi, mi appassiona e lo faccio senza alcuna competenza divertendomi un sacco, nella maniera più prosaica possibile, ovvero spruzzando i profumi sui cartoncini prova. Potrei passare delle ore a farlo!
Un po’ come quando si visita una mostra con l’artista, però, scoprire una fragranza insieme a chi l’ha ideata è davvero tutta un’altra cosa.
Scopriamo le tre fragranze di You First Pura Rinascita partendo da quella per me più difficile: Fig Pudrè. Protagonista indiscusso è il fico. Tutto il fico. Il frutto, la foglia, l’albero… sembra di poter entrare nel fico facendone una scansione olfattiva, e subito ci si rende conto quanto oggi siamo lontani dalla natura (chi mai aveva sentito davvero il profumo di una foglia di fico?).
È così particolare che faccio fatica a entrare in contatto con questa fragranza. Ho bisogno di qualcosa di più rassicurante, qualcosa che riconosco e nel quale possa riconoscermi. Scopriamo insieme la fragranza Velvet Woods. Riconosco le essenze legnose, sono quelle della macchia mediterranea, e se chiudo gli occhi sento anche l’oliva verde! Mi piace, mi intriga, ma non è il “mio” profumo. La mia fragranza è Spices Bouquet. C’è il calore delle spezie, ma nella giusta misura, avvolgenti ma non pungenti, perché addolcite dai legni chiari. Sento, in lontananza, l’incenso, che spesso però mi allontana dalle fragranze perché troppo aggressivo. Qui, invece, è reso vellutato dalla presenza dell’ambra, del muschio, del patchouli.
Gli spazi segreti di Atelier Fragranze Milano
Tra gli spazi dell’Atelier Fragranze Milano, incontro i professionisti della profumeria, quelli che in lavorano tutto il giorno in camice bianco con piccole boccette da cui fanno gocciolare piccole quantità di fragranze. Un po’ di oliva verde, un tocco di rosa, un ricordo di patchouli… per me, sono vere e proprie magie!
Non posso raccontarvi tutto perché, come potete immaginare, si tratta di prodotti che hanno vere e proprie segretissime ricette. Ma vi invito, quando ne avrete l’occasione, di seguire la scoperta di una fragranza insieme a un naso, o semplicemente di chiudere gli occhi la prossima volta che vi capiterà di scegliere un profumo, per cercare di scoprire cosa si nasconde dietro (o meglio, dentro!) a una boccetta.