Birrificio Baladin, visita a Piozzo – Come mi piace entrare nelle cucine, nelle botteghe, nelle cantine, lì dove tutto viene creato, pensato, progettato. Lì dove ci sono gli odori più intensi e dove le ricette segrete prendono forma. Lì dove si lavora, e dove si continua a sognare.
Ho fatto visita al nuovo birrificio Baladin lo scorso luglio in occasione della tre giorni per l’inaugurazione di questo nuovo incredibile spazio. Chiamarlo birrificio è riduttivo. Varcare i cancelli del Birrificio Baladin significa entrare con tutte le scarpe in un grande sogno che è diventato realtà. Che “se puoi sognarlo, puoi farlo”, come diceva il buon Walt Disney. Il sogno è quello di Teo Musso, alias il signor Baladin. E il bello dei sogni è che, quando diventano realtà, la voglia di essere condivisi diventa totalizzante.
L’hashtag #baladin30 mette le candeline sulla birra, o meglio sul mondo Baladin. È il 1986 quando Teo Musso apre a Piozzo il pub “Le Baladin”, posando la prima pietra di quello che poi è diventato un vero e proprio microcosmo fatto di sapori e ricerca, di packaging di nicchia e nuovi profumi appetibili, di filiera corta e territorio.
Siamo nelle Langhe, terra tradizionalmente votata a vini e vigneti, eppure Teo Musso riesce a farsi spazio con luppolo e birra, in un’area di 73mila metri quadrati fino ad oggi quasi totalmente inutilizzata, con una splendida cascina e capannoni mai finiti. Terminata l’area tecnica, quella dove viene prodotta la birra, presto si passerà alla riqualificazione del parco, senza escludere la possibilità, in futuro, di ampliare le aree funzionali qualora si volesse aumentare la produzione.
Birrificio Baladin, avanguardia e territorio
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Come si fa a preservare l’artigianalità della birra e l’integrità delle materie prime lavorando però con sistemi all’avanguardia?
Al Birrificio Baladin si producono attualmente 20mila ettolitri di birra all’anno, ma il nuovo birrificio potrà sostenere una produzione estesa fino ai 50mila (un birrificio artigianale, per essere considerato tale, non può superare la produzione di 200mila). Al centro della lavorazione ci sono sempre la materia prima e la volontà di mantenere la birra viva, non pastorizzata.
La sala di cottura utilizza una tecnologia completamente automatizzata, permette un’ottimizzazione dei tempi di produzione e del risparmio energetico, abbinati a un elevato controllo qualitativo e a una flessibilità totale. Nel tino di miscela, vengono migliorante le fasi di caricamento acqua/malto, di riscaldamento del mosto per l’attivazione del processo enzimatico, mentre il tino filtro permette una filtrazione ottimale e gestisce automaticamente lo scarico delle trebbie adottando un sistema pronto ad essere integrato, in un prossimo futuro, con macchinari per l’essicazione dello scarto da trasformare in biomasse (oggi gli scarti sono utilizzati come mangime).
Una foto pubblicata da Chiara Carolei (@conunviaggionellatesta) in data:
Il doppio tino di bollitura e di whirlpool consente di predisporre un numero maggiore di produzioni in contemporanea ed è progettato per garantire un riscaldamento diffuso che oltre a ridurre i tempi migliora sostanzialmente l’efficienza energetica. I tini lavorano in abbinamento a due contenitori per il dry hopping e sono dotati di kit per l’immissione di 3 diverse tipologie di luppolo (solo fiore – solo pellet – misto fiore/pellet) e 2 contenitori riscaldabili per la sterilizzazione e l’immissione automatizzata delle spezie. Sono dotati di un sistema integrato di whirlpool per la separazione delle parti solide ancora presenti nel mosto.
Tanta tecnologia che per chi, come me, non è un intenditore, potrebbe sembrare arida, se non fosse che l’atmosfera al Birrificio Baladin è tutt’altra. La disposizione dei tini della sala cottura ripercorre la forma dell’etichetta delle birre Baladin a dimostrazione che si tratta di un progetto condiviso, personalizzato tenendo conto delle esigenze primarie dell’artigiano che lo utilizzerà.
E a dimostrazione di questa volontà di condividere, il Birrificio Baladin nasce anche con l’intento di poter essere sempre visitato da tutti coloro che vogliano avvicinarsi al mondo della birra e alla sua produzione.
Per prendere contatti col Birrificio Baladin: www.baladin.it