Se vi state chiedendo cosa c’è da vedere a Comacchio potreste rimanere stupiti da sapere che il suo centro storico fa parte del patrimonio UNESCO! Ebbene sì, il suo centro storico fatto di ponti e canali è così unico e prezioso da essere stato inserito nella lista dei luoghi patrimonio dell’umanità.
Il mio consiglio è di dedicare a questa cittadina e ai suoi dintorni un’intera giornata. Una di quelle belle giornate dove ci si dimentica di essere di fretta, per una volta!
Passeggiare tra i suoi canali, giocare con le casette che riflettono nell’acqua, e poi via in bicicletta e in barca per godere di una natura dolce e inaspettata.
Visitare Comacchio e le sue valli è quindi una buona idea?
Ottima direi! Ecco di seguito i miei consigli per vivere al meglio una giornata in questo luogo che (fidatevi!) vi stupirà.
Dove si trova Comacchio
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Cominciamo con qualche riferimento fondamentale: dove si trova Comacchio? Comacchio è a 3 km dal mare, a pochi minuti dai Lidi ferraresi ed è infatti in provincia di Ferrara. Siamo tra il mare Adriatico e le valli da pesca, un’area geografica ricchissima dal punto di vista naturalistico, storico e culturale. Se state progettando un itinerario in questa zona, dovete assolutamente prendere in considerazione Ravenna (a 40 minuti di auto) ma anche Bologna è a poco più di 1ora.
Cosa vedere a Comacchio
Se avrete la fortuna di visitare Comacchio in bassa stagione preparatevi a sentirvi come catapultati in un’altra epoca. La tentazione di chiamarla “Piccola Venezia”, lo so, è fortissima, ma io non amo affatto questi paragoni! A dirla tutta potrà forse ricordarvi un po’ Burano, e in effetti come l’isoletta veneziana, anche Comacchio era abitata per lo più da pescatori. Per questo motivo le abitazioni sono tutte di colori diversi. Quando i pescatori rincasavano, magari al buio e magari con la nebbia, ritrovare la propria casa era più facile!
L’attuale struttura urbana di Comacchio risale alla ristrutturazione edilizia del XVII secolo a opera della chiesa. Questo fu in assoluto il suo periodo di maggiore splendore, ma la sua storia è ben più lunga e articolata.
A caccia di case colorate a Comacchio
Prima di qualsiasi monumento, la cartolina che vi rimarrà per sempre impressa di Comacchio è nella poesia di quelle casette una in fila all’altra lungo i canali. Io ho una particolare passione per le foto con i riflessi. Se potete venite qui la mattina (come ho fatto io) oppure all’ora del tramonto, che con un po’ di fortuna sono sicura possa aggiungere magia a questo luogo!
Trepponti o Ponte Pallotta
L’itinerario per visitare Comacchio potrebbe proprio partire da questo ponte così particolare, sicuramente il più famoso della città. A dirla tutta non si tratta esattamente di un semplice ponte: fu costruito nel 1634 come monumentale porta marittima della città. Viene chiamato anche ponte “Pallotta” perché a volerlo fu il cardinale Giovan Battista Pallotta.
Rispetto al progetto originario il monumento è stato di molto modificato. Ad esempio furono aggiunte in un secondo momento le due torri di guardia e i sei pilastrini in cima alle scalinate.
L’Antica Pescheria di Comacchio
Quella costruzione bassa in mattoni, a fianco del canale e vicino a Trepponti, è l’Antica Pescheria. Testimonianza ben più antica del ponte: fu costruita nel VII secolo e testimonia quanto la pesca sia sempre stata il vero motore dell’economia e del tessuto sociale di Comacchio. All’interno ci sono ancora i banchi in marmo, usati fino a pochi anni fa dai pescivendoli. Oggi l’Antica Pescheria di Comacchio è uno spazio espositivo.
Ponte delle Carceri o degli Sbirri
Nella vostra passeggiata lungo i canali di Comacchio, non potete perdervi il Ponte delle Carceri. Sin dalla sua costruzione (negli stessi anni del Trepponti) ha rivestito un ruolo di spicco. Qui infatti passava il principale snodo d’acqua della città, da cui era possibile navigare in direzione del mare, dei mercati e delle valli. L’equivalente di un incrocio con i semafori in città! Il nome non è casuale, ma deriva dalla vicinanza con le carceri!
Si tratta di un’architettura ancora originale, in mattone e pietra d’Istria, e per questo particolarmente preziosa.
Dalla cima si ha una splendida vista, da ammirare e da fotografare!
Visitare il Museo Delta Antico a Comacchio
Dall’esterno potrebbe trarvi in inganno. Il Museo Delta Antico è un museo giovane ma dall’esterno non si direbbe! L’edificio infatti è quello dell’Ospedale degli Infermi, realizzato nel VXIII secolo in stile neoclassico.
Tra le cose da visitare a Comacchio, vi consiglio assolutamente una visita anche qui, ne vale davvero la pena. La visita al Museo Delta Antico vi permetterà di capire meglio la storia e l’identità di questo territorio. Siamo nell’area del Delta del Po, modificata da un punto di vista morfologico nel corso dei millenni, ma soprattutto per la sua centralità strategica. L’area infatti era un punto di giunzione fondamentale tra l’Adriatico (e quindi il Mediterraneo) e l’Europa continentale.
Troverete duemila reperti che raccontano questa lunga storia, a partire dall’età del bronzo finale. L’allestimento e la bellezza degli spazi vi aiuteranno ad apprezzare ancora di più questa ricca collezione!
Davvero interessanti sono i reperti che raccontano la storia di Spina, città portuale che fu fondamentale per il commercio da e per l’Oriente mediterraneo, una sorta di Atene adriatica.
Di grande fascino sono poi i resti che provengono da un’antica nave affondata in quest’area, tra anfore (con tanto di tappo), lingotti di piombo e molto altro!
Orari e biglietti del Museo Delta Antico
Aperto da novembre a febbraio nei seguenti giorni: da martedì a sabato dalle 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 18; domenica e festivi dalle 10 alle 17.
Da marzo a giugno e settembre ottobre: da martedì a domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18.30 (chiuso lunedì).
Luglio e agosto aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18.30.
I biglietti interi hanno un costo di 6€, i ridotti 3€. Previste anche gratuità.
Da non perdere a Comacchio: la Manifattura dei Marinati
Se è vero che la storia di Comacchio e dell’area delle Valli è fortemente legata alla pesca, il simbolo di questo legame è certamente l’anguilla!
Per questo vi consiglio una visita alla Manifattura dei Marinati. Fu aperta negli anni Trenta per la lavorazione dei marinati, soprattutto anguille. Le imbarcazioni, chiamate marotte, attraccavano direttamente alla manifattura (nella prima sala è stato ricostruito l’attracco, che si chiamava “calata”) e da lì cominciava la lavorazione. Dopo una chiusura negli anni 90, nel 2004 la manifattura ha riaperto come museo.
La sala più suggestiva è sicuramente la Sala dei Fuochi, dove avveniva la vera e propria lavorazione. Fu costruita ne XX secolo, ha 12 grandi camini nei quali venivano cotte le anguille. Prima venivano tagliate in tranci e poi sistemate sugli spiedi dove cucinavano per 30-40 minuti. A governare la cottura erano due donne per ciascun camino, che si sistemavano ai lati. Per essere sicure della cottura, veniva messa una mela; quando la mela era cotta, erano cotte anche le anguille! Una volta pronti, i tranci venivano messi in una mistura di aceto e sale.
Ad oggi la lavorazione delle anguille è praticamente identica e il prodotto è riconosciuto come Presidio Slow Food.
I tombini che si vedono sul pavimento servivano per raccogliere il grasso che si generava dalla cottura delle anguille. Non veniva buttato, bensì utilizzato dalle famiglie meno abbienti per friggere le acquadelle.
Valli di Comacchio cosa vedere
A Comacchio cosa vedere? Non fate l’errore di lasciare la zona prima di avere visitato le Valli di Comacchio! Ho passato qui delle ore davvero bellissime, complice anche una giornata di settembre davvero “da manuale”, con la giusta temperatura e il giusto spirito di prendere le cose con calma!
L’area del Delta del Po è cambiata profondamente nel corso dei secoli e dei millenni. Da 11mila ettari di superficie, in seguito alle bonifiche l’estensione di questa zona si è ridotta. Rimane però tuttora un sito naturalistico di straordinaria importanza.
Per dire solo i riconoscimenti più importanti: il sito è stato dichiarato Zona umida d’importanza internazionale dalla Convenzione Ramsar. L’Unione Europea lo ha riconosciuto come sito di interesse comunitario e Zona di protezione speciale per la conservazione degli uccelli.
Per questo sono molteplici le attività che si possono fare nelle Valli di Comacchio: noleggiare le biciclette, fare il tour barca e bicicletta, partecipare ad attività di birdwatching, fare visita alle saline di Comacchio.
Vi consiglio di esplorare il sito Po Delta Tourism per scegliere la formula che preferite.
Bike & Boat nelle Valli di Comacchio
Un’esperienza davvero bella che vi consiglio di fare è la formula “bike & boat”. Come dice il termine stesso, si tratta di una proposta che prevede sia il noleggio bici che il passaggio in barca. Io ho noleggiato e ritirato la bicicletta alla Manifattura dei Marinati e da lì in pochi minuti ho raggiunto il pontile da cui parte la barca. Il giro sul Delta del Po è davvero suggestivo, sia per il paesaggio naturale che per l’avvistamento dei casoni. I casoni sono quelle “capanne” che si scorgono lungo il percorso e che da tradizione venivano usate dai pescatori.
Le bicilette ci sono per tutte le misure (lo dico con grande gioia perché essendo io di piccola statura spesso non trovo bici della mia taglia!).
L’esperienza organizzata da Po Delta Tourism (vi ho lasciato il link sopra) ha un costo complessivo di 18€ e comprende anche la visita alla Saline e alla Manifattura dei Marinati, quindi molto conveniente.
Noleggiare biciclette nella Valli di Comacchio
Se volete potete anche semplicemente noleggiare la bicicletta e godervi una giornata all’aperto sulle due ruote. In questo caso i prezzi sono: 3€ per 1 ora, 8€ per 3 ore, 12€ per 6 ore.
La Salina di Comacchio
La Salina di Comacchio è visitabile solo con guide autorizzate in orari e giorni prestabiliti. Il mio consiglio è quello di scegliere un pacchetto tipo quello che ho fatto io del bike & boat, che vi permette di passare mezza giornata nella natura. Ne vale davvero la pena!
È strano pensarlo, ma alle origini la Salina di Comacchio è un sistema artificiale! Fu infatti creata per la produzione del sale per volere di Napoleone Bonaparte nel 1810. Per molto tempo ha fortemente caratterizzato l’identità sociale del territorio, fino alla sua chiusura nel 1984. Per tramandare la tradizione di questo antico mestiere, è stata realizzata una salina in miniatura, una sorta di “salina didattica”.