Affrontare un rimpatrio sanitario in caso di incidente all’estero: cosa fare e come orientarsi
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Come funziona il rimpatrio sanitario in seguito a un incidente all’estero? Vediamo insieme cosa fare per non farsi trovare impreparati, in caso sussista la necessità di rientrare improvvisamente in patria, ma le condizioni di salute non permettano un normale viaggio di ritorno, sui mezzi comunemente utilizzati.
L’incidente all’estero rappresenta, senz’altro, un’eventualità alla quale nessuno di noi vorrebbe mai pensare, ma è purtroppo un avvenimento possibile, di fronte al quale è bene sapere come muoversi, per poterlo fronteggiare nel migliore dei modi.
Oggigiorno sono davvero tante le persone che quotidianamente viaggiano al di fuori del proprio paese di origine, per lavoro o per trascorrere qualche giorno di vacanza.
Ma, cosa fare se capitasse di incorrere in gravi infortuni, durante il soggiorno in un paese straniero? A seconda di dove ci troviamo, potrebbe essere possibile farsi curare sul posto, ma, purtroppo, molto spesso ci si reca in paesi che non dispongono di strutture sanitarie sicure e adeguate, in grado di offrire le terapie necessarie al fine di raggiungere la guarigione completa.
Rimpatrio sanitario per incidente all’estero: quando è necessario
Se si ha la sfortuna di rimanere coinvolti in un incidente all’estero, il rimpatrio sanitario potrebbe essere l’unica via da prendere in considerazione, al fine di riuscire a ricevere le giuste cure mediche.
Gli incidenti automobilistici sono una tra le prime cause di infortunio, sia in Italia che all’estero, ma non sono i soli di cui doversi preoccupare. Una grande percentuale, compresa tra i molteplici casi di incidente all’estero, riguarda anche mezzi ritenuti solitamente più sicuri, come autobus, metropolitane o treni, molto utilizzati per gli spostamenti di lavoro.
Non sono pochi, su scala mondiale, nemmeno i casi di rimpatrio sanitario per incidente sul lavoro all’estero, dal momento che il numero dei lavoratori che operano in paesi stranieri oggigiorno è in costante crescita.
Spesso, in seguito ad avvenimenti del genere, tornare il prima possibile nel proprio paese di origine è consigliabile o addirittura indispensabile, in particolare se nello stato in cui ci troviamo non sono presenti cliniche ospedaliere all’altezza della situazione.
Talvolta, potrebbe essere necessario rimpatriare per sottoporsi a un intervento specialistico urgente, oppure per affrontare un percorso riabilitativo complesso e di lunga durata.
In alcuni casi, la volontà del paziente di voler trascorrere la degenza vicino ai propri cari e alla propria abitazione, è la motivazione che porta alla scelta di affrontare un rimpatrio sanitario, in seguito a un incidente avvenuto all’estero.
Incidente all’estero: come si svolge il rimpatrio
In caso di incidente all’estero, come si svolge il rimpatrio sanitario? Uno dei primi fattori da prendere in considerazione, è senz’altro la distanza del paese estero in cui è accaduto il sinistro, rispetto allo stato di provenienza del paziente che ne è rimasto coinvolto.
Ad esempio, se la distanza da percorrere è superiore ai 300-400 km in linea d’aria, la soluzione da preferire sarà senza dubbio il trasporto malati in aereo, mentre, per distanze inferiori, è possibile prendere in considerazione lo spostamento del malato su eliambulanze o su autoambulanze.
Altro parametro da valutare, non meno importante del primo, è lo stato di salute del paziente da rimpatriare, il quale, se in gravi condizioni, potrebbe aver bisogno di speciali cure intensive durante il trasporto, contemporaneamente all’utilizzo di un mezzo che lo faccia arrivare senza nessun tipo di trauma e velocemente a destinazione.
A tal proposito, i voli sanitari rappresentano la soluzione migliore, per garantire tempestività, sicurezza e massima attenzione alla salute del malato da trasferire.
Incidente all’estero: rimpatrio sanitario in aeroambulanza
In caso di incidente all’estero, l’aeroambulanza resta sempre e comunque uno dei mezzi di trasporto maggiormente consigliati, in particolar modo per quanto riguarda i percorsi lunghi. L’ambulanza aerea è il veicolo più indicato per effettuare rimpatri sanitari assistiti, veloci e sicuri per la salute del malato da trasportare. Si tratta di moderni aerei, attrezzati al loro interno con equipaggiamenti medici specialistici, identici a quelli che possiamo trovare in una sala di terapia intensiva.
A bordo degli stessi, il paziente infortunato, sarà accompagnato da personale medico e infermieristico, che si prenderà cura di lui sotto ogni punto di vista. Uno dei vantaggi delle ambulanze aeree, è quello di essere abbastanza capienti per poter ospitare, oltre al malato, fino a due parenti e diversi bagagli.
Tutto ciò, seguendo un preciso iter, che prevede di prelevare il paziente e di portarlo a destinazione, sfruttando un comodo servizio “da letto a letto”, servendosi di mezzi via terra pronti a raggiungere l’aeroporto e la clinica prescelta.
Esistono alcune società e compagnie aeree private, in grado di pianificare un volo sanitario in aeroambulanza velocemente e con grande professionalità, occupandosi dell’intero trasporto, in ogni minimo dettaglio.
Rimpatrio sanitario per incidente all’estero in eliambulanza
Le eliambulanze, proprio come le aeroambulanze, dispongono di postazioni letto equipaggiate per cure intensive e di medici e infermieri esperti, che seguono il paziente durante tutto il percorso, monitorandolo costantemente.
L’eliambulanza è un po’ più piccola dell’aeroambulanza: permette, perciò, di trasportare una quantità limitata di bagagli e un solo accompagnatore del malato, ove possibile.
Il più grande vantaggio dell’eliambulanza, è quello di riuscire ad atterrare nei pressi di molte cliniche o in terreni liberi, evitando l’utilizzo dell’aeroporto e il pagamento di eventuali tasse aeroportuali.
Il rimpatrio sanitario in eliambulanza è consigliato per trasportare quei pazienti, che abbiano subito infortuni in un paese straniero, distante dal proprio paese di provenienza non più di 300-400 chilometri.
Anche in questo caso, l’organizzazione di un volo sanitario può essere effettuata in tempi velocissimi, per questo motivo le eliambulanze sono spesso impiegate per rimpatri sanitari urgenti.
Infortunio all’estero: come rimpatriare
Dopo aver esaminato i principali sistemi di trasporto sanitario dall’estero, vediamo quali sono le alternative per poter rimpatriare in seguito a un incidente in paese straniero.
Per quei pazienti in condizioni di salute stabili, anche se barellati, è possibile prendere in considerazione il rimpatrio su aereo di linea provvisto di scorta medica.
Scegliendo questo sistema, sarà possibile essere accompagnati fino al proprio paese da personale medico esperto, usufruendo di un normale volo di linea. Si tratta senz’altro di una soluzione più economica delle precedenti, ma purtroppo non sempre possibile da utilizzare, in particolar modo in caso di pazienti critici.
L’autoambulanza rappresenta un’ulteriore possibilità per rimpatriare un malato in seguito a incidente all’estero, con molte controindicazioni, soprattutto se il trasporto sanitario dall’estero deve essere fatto con urgenza.
Da riservare ai brevi percorsi o a pazienti leggermente lesionati, il rimpatrio dall’estero in autoambulanza presenta non pochi svantaggi, primo tra tutti la possibilità, non affatto remota, di incappare in traffico intenso e imprevisti, che possono ritardare di molto il viaggio di rimpatrio, causando grandi disagi per il paziente trasportato.
Il consiglio in occasione di un rimpatrio sanitario per incidente all’estero, è sempre quello di informarsi bene sui vari mezzi di trasporto e di scegliere la soluzione migliore, idonea a preservare la salute del malato nel migliore dei modi.