Liegi e il suo fiume, Liegi e le “cento” chiese, Liegi e la stazione di Calatrava, Liegi e la cattedrale fantasma, Liegi e il mercato della domenica.
Se chiudo gli occhi faccio fatica a fermare una sola immagine di Liegi, perché Liegi per me è un caleidoscopio di fotografie tutte diverse. Alcune addirittura contrastanti l’una con l’altra.
Una cosa è certa: Liegi è una tappa che assolutamente deve rientrare in un itinerario di viaggio in Belgio!
Come arrivare e quanto tempo stare a Liegi
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Liegi è in una posizione piuttosto strategica, sia per un viaggio on the road in Belgio sia per un tour che può toccare anche altri Paesi confinanti. Se atterrate a Bruxelles o a Charleroi siete a Liegi in 1 ora di auto o di treno. Ma Liegi è anche a mezz’ora di auto da Maastricht e a 1 ora da Eindhoven! Insomma, avete davvero modo di visitarla arrivando facilmente da diverse città.
Vi sconsiglio vivamente di fermarvi solo una giornata! Liegi come vi accennavo è una città dalle tante anime e con una discreta estensione. Non da ultimo, proprio per la sua identità intrigante e sfaccettata, credo che per apprezzarla al meglio serva più di una sola giornata. Io ho alloggiato in città due notti, usandola anche come base per visitare l’Abbazia di Val Dieu. Se non avete tempo di fermarvi due notti, potrete accontentarvi di una sola notte!
Cose da vedere e da fare a Liegi
Andare alla scoperta del centro di Liegi
Il centro di Liegi si visita molto facilmente a piedi, benché non sia tutto pedonale. Presto capirete perché tra i suoi soprannomi, oltre al più famoso di “Città Ardente”, c’è anche quello di “Città dai cento campanili”. Tantissime sono le chiese che si incontrano camminando in città. Ed è facile capire perché, se si pensa che la città fu dominata per 8 secoli dai principi vescovi!
Passate da Place du Marché, con tanti ristorantini e il Perron, la fontana simbolo della libertà cittadina. E lasciatevi sorprendere, camminando, da quanta storia sia passata da qui!
Se avete bisogno di consigli, di materiali informativi o se magari volete prenotare una visita guidata, sappiate che la sede dell’Ufficio Turistico è all’interno di quella che fu la “Casa della carne”, un edificio risalente al XVI secolo.
Palazzo Museo Curtius
Nella mia visita a Liegi ho scelto di non andare per musei ma di godermi il più possibile la città all’aperto. Sicuramente se avrò modo di tornare ci saranno diversi musei che voglio visitare, tra cui il Palais Curtius, che fa parte del Grand Curtius. Si tratta del complesso museale più importante e più grande di tutta la Vallonia, con una ricca collezione di archeologia e arti decorative, arte religiosa, armi, vetro ed egittologia. Nel caso in cui non abbiate intenzione (o tempo) di visitare musei, vi consiglio comunque di passare da Palazzo Curtius. La struttura prende il nome dal proprietario Jean de Corte, conosciuto come Curtius, importante trafficante di armi e di polvere da sparo, vendute in tutta Europa. Il palazzo si riconosce facilmente con la sua superficie di mattoni rossi alternati a pietra della Mosa e decorazioni a maschere. Si tratta di uno straordinario esempio di architettura rinascimentale della Mosa.
Collegiata di San Bartolomeo e Fonte Battesimale
La Collegiata di San Bartolomeo vi stupirà facilmente se, come me, non siete esperti dell’architettura mosana. Si tratta infatti di un esempio molto significativo di architettura romanica del luogo, con una forte influenza ottomana.
Se ne avete occasione vi consiglio di entrare: al suo interno si trova una delle sette meraviglie del Belgio, ovvero il fonte battesimale. Anche in questo caso si tratta di un capolavoro dell’arte mosana, realizzato all’inizio del XII secolo. Sul cilindro bronzeo si stagliano scene del Battesimo, mentre sullo zoccolo su cui poggia si trovano dodici figure in bronzo a tutto tondo di buoi, a rappresentare i dodici apostoli.
Il fonte battesimale è qui solo dal 1804. In origine venne infatti realizzato per la chiesa adiacente alla vecchia cattedrale di San Lamberto, detta Notre-Dame-au-Fonts, che andò distrutta insieme alla cattedrale nel 1796.
Andare alla scoperta degli “Impasse”
Stretti stretti, ma pieni di magia. Sono gli impasse, vicoli ciechi distribuiti prevalentemente nel quartiere Hors-Château cui si accede tramite passaggi a volta.
Io ho percorso l’Impasse de l’Ange (per trovarlo cliccate sulla mappa) e mi sono davvero sentita trasportare in un’altra dimensione! Nonostante fossi a pochi passi da una via molto trafficata, all’interno dell’impasse l’atmosfera è proprio quella di un’oasi. Le case che vi si affacciano sono per lo più state restaurate, con piante, fiori e angolini davvero deliziosi.
Cour Saint Antoine
Se dovessi scegliere un solo luogo che a Liegi mi ha incantata più degli altri, oltre alla Mosa, sceglierei Cour Saint Antoine. Si tratta di un progetto di riqualificazione che ha il via nel 1979 a opera dell’architetto belga Charles Vandenhove. Qui, nel cuore della città, tra rue Hors-Château e rue des Brasseurs, si decide di ridare vita e valore a una serie di edifici risalenti al 600-700. Ecco quindi che da una parte si reintegrano muri, porte e finestre di ciò che già c’era, e dall’altra si aggiungono parti nuove di ispirazione modernista. Ad esempio il tempietto rosso, ma anche la fontana dell’obelisco. Non è difficile credere che questo sia diventato un modello per l’architettura urbanistica del XX secolo in tutto il Belgio!
Salire i (quasi) 400 gradini della Montagne de Bueren
Sarò onesta nel dirvi che quando l’ho vista dal sotto all’insù mi sono detta “col cavolo che salgo sin lassù”! Poi, complici le temperature fresche del maggio belga, mi sono fatta coraggio e ho salito i 374 gradini della Montagne de Bueren. Mi sono detta “nessuno mi corre dietro, al massimo farò qualche pausa!”. Ne è valsa la pena? Vi direi di sì perché non solo c’è una bella vista sulla città dall’alto, ma sono davvero deliziose le case che si incontrano lungo il percorso. Alcune hanno esposto fuori dalla porta cartelli che invitano al silenzio. Immagino che vivere “all’interno” di un’attrazione turistica sia davvero complesso.
Ma che cos’è questa lunga e famosissima scalinata? Una volta arrivati in cima ci sono ancora (pochi) resti di quella che fu la Cittadella. La posizione è quella classica, strategica nella parte più alta della città. All’indomani della battaglia avvenuta in difesa del ducato di Borgogna, che si consumò proprio qui, nel 1881 si decise di costruire la scalinata in memoria dei soldati che avevano perso la vita. Il nome è quello di Vincent de Bueren, che difese la città.
La Cittadella non è ad oggi una particolare attrattiva turistica.
Pausa alla Brasserie C per una birra pluripremiata
La giusta ricompensa per la scarpinata è sicuramente la birra di Brasserie C! Il microbirrificio è stato fondato 10 anni fa da due giovani neolaureati in agronomia. La loro birra più famosa è sicuramente la Curtius, con la quale hanno vinto diversi premi internazionali. L’attuale sede è quella di un vecchio convento. Vi consiglio di abbinare i chicken nuggets, sicuramente i migliori mai mangiati!
Visitare la Cattedrale di Saint Paul
Proprio nel cuore della città, la Cattedrale di Saint Paul venne costruita tra il XIII e il XV secolo, su una chiesa preesistente risalente al X secolo. Al suo interno è custodito un prezioso Tesoro che comprende sculture e oreficerie che vanno dal XIII al XVII secolo. Quello che però personalmente mi ha davvero conquistata sono le splendide vetrate moderne della cattedrale. Quelle della parte bassa sono state realizzate nel 1946 da un atelier di Chartres (località francese nota per essere sede di uno degli edifici religiosi più importanti del mondo ed uno dei più perfetti edifici gotici: la cattedrale, con le sue splendide vetrate).
Quelle nella fascia alta invece, dalle forme più geometriche, sono opera di Gottfried Honegger, principale esponente dell’Arte Concreta di Zurigo. Risalgono al 1917.
Place Saint Lambert e la cattedrale che non c’è più
Pare che la cattedrale Notre Dame et Saint Lambert fosse la cattedrale più grande dei Paesi Bassi, o comunque una delle più grandi. (Cosa c’entrano i Paesi Bassi, direte voi? Il Belgio è un Paese giovane, nasce nel 1830!). La costruzione inizia nel 1185 e poco più di 10 anni dopo vennero portate qui le reliquie di San Lamberto.
Dopo un lungo periodo in cui la cattedrale rivestì grande importanza nel mondo cristiano, venne rasa al suolo nel 1794, all’indomani della Rivoluzione di Liegi. Per i rivoluzionari, infatti, la cattedrale era un simbolo del potere dei principi vescovi, che avevano dominato sulla città per ben 8 secoli!
Cosa rimane oggi della cattedrale? Nulla, se non il suo perimetro delineato da alte colonne metalliche lungo tutta la piazza!
Palazzo dei Principi Vescovi
Proprio di fronte a quella che fu la Cattedrale Notre Dame e Saint Lambert si trova quello che fu il Palazzo dei Principi, centro del potere della città di Liegi.
Scoprire Liegi lungo il fiume Mosa
Uno dei motivi per i quali vi consiglio di visitare Liegi senza troppa fretta, è quello di darvi la possibilità di camminare. Camminare in una città rimane per me uno dei modi migliori per scoprirla e cercare di comprenderla.
Penso, soprattutto, alla bella camminata che potete fare lungo la Mosa, passando per il Porto Turistico fino alla passerella La Belle Liegeoise.
Visitare il mercato più antico del Belgio: il Marché de la Batte
Tra le mie tappe fisse quando viaggio, il mercato ha un ruolo particolarmente importante per me! Mi aggiro tra le bancarelle, soprattutto quelle di ortofrutta, alimentari e specialità gastronomiche, con grande curiosità. Mi piace capire se ci sono prodotti che non conosco, mi diverto a vedere in quale modo vengono esposti, eccetera.
Tra le cose da fare a Liegi, quindi, non manca la tappa al mercato, il Marché de la Batte. Si svolge tutte le domeniche mattina lungo la riva nord della Mosa (non potete sbagliarvi!). È il più antico del Belgio e con le sue 500 bancarelle, uno dei più grandi in tutta Europa!
Il porto turistico e il tuffatore
Di certo non passa inosservata la meravigliosa scultura con il tuffatore, che sembra fatta apposta per disegnare una cartolina con le imbarcazioni. Rappresenta un tuffatore alto 2 metri e mezzo che sembra tuffarsi dall’alto di un arco, all’altezza di 15 metri, al Porto Turistico.
Si chiama Le Plongeur et Son Arc , opera di Idel Ianchelevici del 2000. In realtà si tratta della replica di un’opera del 1939 realizzata per l’Esposizione Internazionale della Tecnologia dell’Acqua che si tenne a Liegi.
Io, lo ammetto, ho un grande amore per quelli che tanti considerano “tempi morti” in viaggio. Lungo il fiume troverete delle comode panche in legno per sedervi. Potete leggere, riposarvi, magiare qualcosa. Io mi sono incantata a guardare le persone passare! Vi consiglio una sosta in corrispondenza del Ponte del Re Alberto (Pont du Roi Albert), subito dopo il ponte lungo l’Esplanade Albert 1° (riconoscerete anche il re a cavallo!).
La Passerelle La Belle Liegeoise
Proseguite sul lungofiume fino a quando non trovate la Passerelle La Belle Liegeoise, passerella ciclopedonale in acciaio e legno costruita nel 2016 all’interno del progetto di riqualificazione del quartiere Guillemins.
Il Parco de la Boverie
La passerella sovrasta e collega al Parco de la Boverie, un’ampia zona verde dove rilassarsi, ma che ospita anche importanti musei come il Museo di Belle Arti di Liegi e il MAMAC, il Museo di Arte Contemporanea. Purtroppo non ho avuto modo di visitare nessuno dei due (come vi dicevo la città è grande e ricca di luoghi di interesse, il tempo non è mai abbastanza!)
La stazione “Gare de Liege Guillemins” di Calatrava
Se arrivate a Liegi in treno avete già fatto una tappa importante! Altrimenti vi consiglio comunque di fare una visita alla stazione Guillemins progettata dall’archistar Santiago Calatrava nel 2009.
Se decidete di seguire il mio consiglio e fare la passeggiata lungo la Mosa, arriverete facilmente alla stazione.
La stazione di Liegi è una vera meraviglia dell’architettura contemporanea, io mi sono incantata ad ammirarla da più punti. Realizzata in acciaio e vetro, ha una forma che si sviluppa in orizzontale, in un bellissimo gioco di luci e di trasparenze con il cielo. Qui, dove il cielo è in continuo mutamento, gli effetti di trasparenze sono particolarmente interessanti! Se vi piace questo genere di foto sono sicura che la stazione di Liegi vi darà delle grandi soddisfazioni!
Cosa e dove mangiare a Liegi
Liegi è una città piuttosto generosa in quanto a buon cibo! Se come me amate provare i piatti tipici, non potete perdervi “les boulets”, ovvero le squisite polpette. Insomma, chi non va matto per le polpette? Io le ho provate da As Ouhes, un ristorantino davvero delizioso in pieno centro, in Place Marché, accompagnate da un un’ottima birra. A proposito di birra, che da queste parti è sempre eccezionale, ve l’ho già segnalato sopra ma prima che ve lo perdiate vi ricordo la Brasserie C, a due passi dalla Montagne de Buere. Davvero da non perdere! Un altro indirizzo che ho provato è Les Bistrot d’en Face, proprio a lato dell’ufficio turistico. Un bel mix tra cucina belga e ambiente francese, con una bella lista di piatti tipici. Io ho provato lo stinco di prosciutto, non propriamente leggero ma davvero goloso!
Da non dimenticare per gli amanti dei dolci, la gaufre di Liegi. Secondo la leggenda fu il cuoco del Principe Vescovo a mettere a punto la ricetta. Io vi consiglio di provarla la domenica mattina al mercato!
Dove dormire a Liegi
Se avete deciso di dormire a Liegi, il mi consiglio è quello di stare in una zona abbastanza centrale, in modo di avere a portata di mano buona parte delle attrazioni. Io ho dormito all’Hotel Amosa in rue Saint Denis, proprio in centro e per questo strategico. Tenete però conto che se siete in auto non avrete modo di parcheggiare in centro, come accade in buona parte delle città! Proprio di fronte all’Hotel Amosa c’è un silos a pagamento, se non sbaglio ho speso circa 15€ al giorno.
Prima di partire vi consiglio di consultare il sito dell’Ufficio Belga per il Turismo della Vallonia, dove trovate anche utilissime guide della città da scaricare.