Ghe Sem Milano ha aperto i battenti in città da poco più di un mese e mezzo, eppure entrando nel locale di Via Vincenzo Monti sembra di percepire l’atmosfera di un posto “già vissuto”. Uno di quei posti dove ti butti appena finito di lavorare, per bere un bicchiere e fare due chiacchiere. Uno di quei posti dove ritorni con piacere, e alla fine fai anche due chiacchiere con il barman.
E invece no, Ghe Sem Milano è lì da una manciata di settimane, ma i milanesi (giudici ostici e non sempre prevedibili) sembrano averla presa bene. Un locale accogliente senza troppe pretese, un menù divertente senza troppo impegno, un prezzo che non dà troppi pensieri, una formula che gira bene.
La mia esperienza da Ghe Sem Milano
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Quando sono stata invitata a provare Ghe Sem Milano, ho subito accettato con entusiasmo perché l’idea che i Dim Sum, i “mitici” ravioli cinesi, potessero essere reinterpretati all’italiana, mi è piaciuta moltissimo. Ho poi scoperto che i suddetti ravioli, di forme diverse, vengono composti da due cuochi: uno, rigorosamente cinese, si occupa della pasta, l’altro, rigorosamente italiano, del ripieno. A ciascuno il suo insomma, va bene il fusion ma fatto con tecnica e precisione 🙂
Ghe Sem Milano, cosa ho mangiato
Ho provato diverse tipologie di Dim Sum, per avere una panoramica completa sul menù e le proposte (solita scusa). Ho cominciato con due proposte vegetariane: una con ripieno di funghi e l’altra di verdure, entrambe molto gustose, con un plauso ai funghi!
Mi sono poi dedicata alle proposte di pesce che, con mio stesso grande stupore (essendo io appassionata di pesce) sono quelle che ho meno apprezzato. Il top, per me, è stato il binomio di carne: Dim Sum alla pasta di zafferano con ripieno di ossobuco e ripieno di fassona con cipolla caramellata. L’ossobuco, in particolare, lo definirei proprio ghiotto! Niente male anche il binomio manzo e tartufo nero e lingua salmistrata. Infine, per provare un piattino extra dim sum, ho testato anche la tartare di salmone, passion fruit, sesamo e cetriolo. Buona, ma non tiene testa ai Dim Sum.
I dolci sono quelli della pasticceria Sugar, che è proprio accanto. Io voto sempre e comunque la mousse di cioccolato 🙂
Ghe Sem Milano, cosa ho bevuto
Sì, in questo caso i drink meritano una sezione a parte. Premetto che io non sono “una da cocktail”, ma qui sono talmente ben fatti e curati che dopo il primo ho bevuto il secondo. Diverso, eh? Per avere una più ampia panoramica sull’offerta 😉 Al banco del Ghe Sem Milano c’è “il Barba”, capirete presto il perché del soprannome, bravissimo nel comprendere i desideri anche di chi non capisce nulla di cocktail come la sottoscritta.
Per cominciare ho provato il CHA NO YU, a base di gin aromatizzato al tè e frutto della passione. Buonissimo se anche voi non amate i cocktail dolci, ma la presentazione vale comunque la prova. Il cocktail viene servito in una teiera con ghiaccio e un ramo cicciottoso di menta, così bello che me lo sarei portato a casa a mo’ di soprammobile! 🙂
Per continuare e concludere la cena ho provato il Chinese Whisper, a base di vodka al limone e liquore al lichis. L’idea di base, riuscitissima, è quella di rivisitare i cocktail classici in una chiave fusion. E si vede che chi lo fa, lo sa fare bene!
Ghe Sem Milano, i miei voti!
CIBO: buono e curato, (quasi) tutto molto gustoso. Nonostante si tratti di un’idea fusion, nulla è artificioso, spesso i sapori ricordano i buoni ripieni della pasta fatta in casa. Il must sono ovviamente i Dim Sum, il resto è buono ma forse non ne vale la pena.
MENÙ: ci sono oltre 15 tipi di Dim Sum tra carne, pesce e verdure. Una varietà che permette di soddisfare tutti i gusti, senza esagerare con i numeri. Gradevoli anche le proposte per chi viene trascinato qui ma non vuole mangiare i Dim Sum (ma perché mai?!?! )
PREZZI: i cocktail hanno un prezzo unico di 8€ cadauno, inferiore a buona parte dei locali milanesi, con il pregio di essere più buoni della media. I Dim Sum vengono serviti in piattini da 2 e hanno un prezzo diverso a seconda del ripieno: dai 3€ di quelli con carne e verdure, agli 8€ quelli allo storione. Di primo acchito un po’ alti, ma nel complesso credo il prezzo sia adeguato. Probabilmente non spenderei 8€.
SERVIZIO: molto piacevole, sorridente e attento, ma sempre informale. Un mood che ti fa sentire subito di casa.
LOCATION: questo è l’aspetto che è stato meno immediato per me. L’effetto è quello di un american bar, niente Asia, niente fusion, niente canne di bambù. Ci rimani un po’ così, quando entri. Poi invece scopri che è proprio quell’atmosfera “super partes” a fare da collante alla pasta cinese e al ripieno italiano. Bravi!
DOVE E QUANDO: a Milano in Via Vincenzo Monti 26 (MM1 e 2 Cadorna).
Aperto tutti i giorni dalle 11 alle 15 e dalle 18 alle 2.