Hosteria La Cave Cantù Casteggio – Che cosa fa di un ristorante un buon ristorante? Me lo chiedo sempre, mi piace chiedermelo per tenermi in allenamento, non solo con le papille gustative ma anche con il cervello. Perché si sa, la cucina è (anche) una questione di cervello.
Non più di due settimane fa sono entrata al volo in un minimarket a Milano per comprare un paio di cose di emergenza, e mentre cercavo tra gli scaffali con la coda dell’occhio ho intravisto una signora coi capelli bianchi, avrà avuto sicuramente più di 75 anni. Ma più che vederla l’ho sentita dire al cassiere “l’abito non fa il monaco ma aiuta a entrare in monastero”.
Tu vai a immaginarti che entri in un minimarket a comprare lo scottex e la signora, saggia di primavere, ti accende un pensiero diverso.
Insomma, io a questa cosa che l’abito non fa il monaco non ho mai creduto, e anzi ho sempre sostenuto che la forma sia sostanza, ma non sono mai riuscita a trovare la giusta formula. Ed eccola qua.
Cosa c’entra con l’Hosteria La Cave Cantù di Casteggio? C’entra che ho avuto la sensazione che si trattasse di una cucina di valore prima di assaggiarla. Forse non ancora salendo per raggiungere la splendida certosa che ospita il ristorante Hosteria La Cave Cantù, ma si sicuro non appena varcata la soglia del ristorante, sì. Perché dei ristoranti si impara a riconoscere i segnali dai sorrisi, dall’atmosfera, dalla luci, da come conversano gli altri clienti e da come li vedi colloquiare coi propri piatti.
Hosteria La Cave Cantù Casteggio – ambienti e atmosfera
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Era una sera di fine ottobre quando per la prima volta ho cenato all’Hosteria La Cave Cantù di Casteggio, e per prima cosa ho stretto la mano allo chef Damiano Dorati e alla compagna Maria Peña, le due anime del ristorante. Due anime appassionate e attente, che in modo diverso si prendono cura de l’Hosteria La Cave Cantù di Casteggio.
La sera le luci sono soffuse, l’atmosfera è morbida, elegante ma senza troppi artifici. L’abito non fa il monaco, appunto, ma aiuta a entrare in convento. E quello de l’Hosteria La Cave Cantù è un abito ben fatto, con i dettagli curati, i bottoni ben cuciti e i tessuti di qualità.
Hosteria La Cave Cantù Casteggio – lo chef e la cucina
Come i piatti. La cucina de l’Hosteria La Cave Cantù di Casteggio è una cucina bella da vedere, con i piatti che subito dichiarano di essere divertimento per lo chef Damiamo Dorati, che è il divertimento di chi conosce il suo territorio e gli ingredienti, e si permette di giocarci, di sperimentare, di pensare ai piatti come a tavolozze colorate.
All’Hosteria La Cave Cantù di Casteggio troverete sì il territorio dello chef, quello dell’Oltrepò Pavese, ma troverete la capacità di guardare al di là di quelle terre, di pensare ai fornelli come a un luogo in cui viaggiare (magari in Sudamerica, Paese di origine della compagna e socia Maria Peña), a uno spazio in cui dare vita a una cucina che vuole dare piacere e conforto con i sapori, con i colori e con la bellezza. Che, in questo caso, non è forma ma è sostanza: quella di una cucina che inizia a parlare quando la si guarda.
Hosteria La Cave Cantù Casteggio – orari e contatti
Via Circonvallazione Cantù 62 – Casteggio (PV)
Tel: +39 0383.1912171 – 345. 5814154
d.damianochef@gmail.com
Orari di apertura
dal lunedì al venerdì il ristorante è aperto a cena, dalle 20 alle 23
la domenica il ristorante è aperto a pranzo e a cena, dalle 12.30 alle 14 e dalle 20 alle 23; solo a cena in estate
Giorno di chiusura: martedi