Il Lazio è una terra di borghi dalla storia millenaria che ha regalato loro un ricco patrimonio artistico, a cui si aggiunge un sorprendente patrimonio naturale. Quello che vi propongo è un viaggio a tutto tondo nella mia regione, prendendo in considerazione anche la sua cucina. Non si può infatti dire di conoscere a fondo un territorio e le sue tradizioni senza considerare anche i prodotti che esso offre. Nell’articolo trovate gli indirizzi per conoscere le eccellenze e i presidi Slow Food di cui è ricco il Lazio, per riempirci gli occhi e la pancia di bellezza.
Caprarola
Quest'articolo parla di:
Per arrivare al borgo di Caprarola si guida tra boschi di noccioleti a perdita d’occhio; siamo nel cuore della Tuscia, uno dei maggiori produttori nazionali della nocciola, che ritroviamo non solo nella preparazione di dolci ma anche come ingrediente di primi e secondi piatti.
Palazzo Farnese
Il borgo è disseminato di palazzi storici antichissimi ma su tutti prevale per bellezza ed imponenza, Palazzo Farnese. Il lungo rettilineo, che taglia in due il paese, ne esalta visivamente l’importanza.
Il biglietto di ingresso costa solo 5 euro, mentre è gratuito la prima domenica del mese; motivo in più per organizzare qui una visita che vi coinvolgerà per almeno un’ora.
All’interno, si viene letteralmente rapiti dai colori e dai dettagli delle stanze interamente affrescate. Così come si rimane ammaliati dal movimento della scala Regia, dalla sinuosa forma elicoidale.
La bellezza poi dei giardini all’italiana, è pari solo a quella del Palazzo. Nascosti dallo sguardo del mondo esterno, invitano a godersi lentamente la passeggiata tra statue, labirinti e giochi d’acqua.
Riserva naturale del Lago di Vico
Nelle vicinanze, imperdibile, è la riserva naturale del lago di Vico, un’oasi di pace a soli 3 km da Caprarola. Il lago, durante la stagione estiva, è meta di bagnanti per la purezza delle sue acque, e vi è la possibilità di esplorarlo affittando canoe e pedalò. Una parte della riserva presenta poi una zona paludosa che consente di praticare birdwatching per le numerose specie di uccelli che lo popolano. I vari sentieri presenti, percorribili a piedi o noleggiando le bici, permettono invece di esplorare i boschi di faggi secolari che circondano il lago, piuttosto insoliti a queste latitudini.
Per una sosta golosa vi consiglio di fermarvi alla Trattoria del Cimino, una trattoria storica (dal 1895!), dove potrete assaggiare i migliori prodotti del territorio a marchio Tuscia, dai formaggi ai salumi all’olio extravergine d’oliva. Nella scelta del vino fatevi consigliare dal figlio del proprietario, un pregevole sommelier. Oltre ai vini locali, la cantina piccola, ma fornitissima, strizza l’occhio a raffinati vini francesi.
Subiaco
A circa 70 km a nord della capitale, Subiaco è inserita nel circuito dei borghi più belli d’Italia ed insignita della bandiera arancione. È una cittadina dalla storia affascinante, qui sono passati imperatori, papi e santi. Il centro abitato si sviluppa in altezza e culmina nella Rocca Abbaziale. Il castello ha una storia millenaria e pare che proprio qui sia nata la famigerata Lucrezia Borgia. Il sottostante abitato è di chiara impronta medievale e si sviluppa attorno al corso del fiume Aniene che lo attraversa.
Subiaco è sulla rotta del Cammino di San Benedetto, un percorso che ripercorre le tappe della vita del santo, da Norcia fino a Montecassino. In questa zona infatti, San Benedetto visse circa 30 anni fondando ben 12 monasteri. Di questi solo due sono giunti fino ai nostri giorni. Entrambi si trovano al di fuori del centro abitato e sono liberamente visitabili.
Monastero di Santa Scolastica
Il primo è quello di Santa Scolastica, dal nome della sorella di San Benedetto, che vanta il primato di essere il più antico monastero benedettino al mondo, nonché il luogo dove venne stampato il primo libro in Italia.
Monastero del Sacro Speco
L’altro monastero, quello del Sacro Speco, è tra i due sicuramente l’edificio più scenografico. Costruito a ridosso della montagna Taleo offre una vista vertiginosa sulla valle sottostante. Il nome Sacro Speco si riferisce alla grotta custodita al suo interno, dove San Benedetto visse da eremita per 3 anni. Le pitture che ricoprono le pareti raccontano della vita del Santo oltre a custodire il più antico ritratto di San Francesco, che gli recò visita.
La Villa di Nerone
Poco distante dai monasteri, ritroviamo i resti della villa di Nerone che testimoniano le origini antichissime del sito. Nelle vicinanze, proprio all’imperatore romano, dobbiamo la nascita del laghetto di San Benedetto, creato dallo sbarramento del fiume Aniene. Le sue acque gelide e limpide, fanno sì che d’estate venga preso d’assalto per sfuggire al caldo torrido. A salvaguardia del sito, negli ultimi tempi si è deciso per un accesso contingentato e a pagamento.
I dintorni di Subiaco consentono di praticare numerose attività all’aperto, come ad esempio il rafting sul fiume Aniene. Ma grazie anche alla vicinanza del Parco dei Monti Simbruini, con vette che arrivano fino ai 2000 metri, è possibile praticare escursionismo, e quando è stagione, sciare.
Per un viaggio nei sapori della campagna romana, consiglio di spostarsi nel paese medievale di Olevano Romano, a circa 12 km da Subiaco. Il pluripremiato ristorante “Sora Maria e Arcangelo” è un vero e proprio tempio della cucina. Propone in chiave rivisitata i piatti della tradizione laziale con un’attenta e ricercata qualità dei prodotti.
Anagni
Spostandoci nella zona del Frusinate, un’altra regione, la Ciociaria, ci regala paesaggi mozzafiato, prodotti eccellenti e borghi affascinanti. Tra questi, la cittadina di Anagni, avvolta da un paesaggio di dolci colline, i cui filari ci ricordano che siamo nelle terre del Cesanese dop. È conosciuta ai più come la città dei papi per aver dato i natali a ben quattro di loro, oltre ad essere stata a lungo residenza papale. Deve altresì la sua fama all’episodio passato alla storia come lo schiaffo di Anagni appunto, ovvero l’umiliazione subìta dal pontefice Bonifacio VIII dall’acerrimo nemico Giacomo Sciarra Colonna. Non sappiamo se lo schiaffo fu morale più che reale, ad ogni modo nel palazzo Bonifacio, è possibile visitare la sala dove avvenne il fattaccio.
Cattedrale di Santa Maria Annunziata
Di sicuro l’edificio più importante della città, è la maestosa Cattedrale in stile romanico di Santa Maria Annunziata, risalente al XII secolo. La Cattedrale è parte di un polo museale molto ampio, dove per accedervi è necessario prima prenotarsi telefonicamente oppure tramite portale. Il biglietto di 9 euro consente così un primo accesso alla Biblioteca, dove è esposta una ricca collezione di libri antichi, seguito poi dalle Sagrestie dove invece sono conservati preziosi oggetti in oro. Continuando la visita si accede alle Cappelle laterali della Cattedrale per arrivare infine alle due cripte sotterranee. La prima è l’Oratorio dedicato a Thomas Becket, con pareti affrescate con scene del Giudizio Universale nonché episodi del martirio del santo. La seconda, è la Cripta di San Magno, patrono di Anagni. Si scende in un ambiente completamente ricoperto da un ciclo pittorico sulla salvezza dell’uomo, databile tra il XII e XIII secolo. È stata definita “la Cappella Sistina del Medioevo” e non posso che essere d’accordo con tale definizione. Si rimane letteralmente senza fiato di fronte a tale meraviglia. Non perdetevelo.
Le città saturnie
Anagni, con i vicini borghi di Alatri, Atina, Arpino e Ferentino, formano le cosiddette città saturnie, ovvero fondate secondo il mito, dal dio Saturno. La particolarità di queste città è che sono tutte dotate di antiche mura ciclopiche, formate da enormi blocchi di monoliti incastrati alla perfezione senza aggiunta di malta o altro, difficili da realizzare per quei tempi. Ma le curiosità non finiscono qui; sono state infatti fondate in modo che la loro posizione ricalchi la costellazione dei Gemelli.
Il Lago di Canterno
Suggestiva è anche la fama del vicino lago di Canterno, nei pressi di Fiuggi, conosciuto come lago fantasma. In passato, infatti, l’acqua tendeva a sparire del tutto ad intervalli regolari per giorni o addirittura anni. Lo studio del fenomeno portò poi a scoprire una grotta sotterranea comunicante con il lago. Tuttavia, nonostante ci siano stati interventi per limitare il fenomeno, il lago continua ancora ad avere mutamenti nel suo livello, seppur non in modo così evidente come nel passato.
Per un’esperienza sensoriale nelle bontà della Ciociaria, tappa obbligatoria è l’osteria del vicolo fatato nel paese di Piglio, a circa 15 km da Anagni. Un luogo intimo di pochi coperti (mi raccomando prenotate!), dove rimarrete deliziati dall’originalità degli antipasti e dalla qualità delle materie prime utilizzate. Il tutto annaffiato da un ottimo Cesanese, ovviamente.
Sermoneta
Sermoneta, che domina dall’alto la pianura pontina, lascia incantati i suoi visitatori. È un vero piacere passeggiare senza meta nelle vie del borgo e soffermarsi sui particolari degli antichi palazzi in pietra. Percorrendo la centrale via Garibaldi ci si imbatte subito nella bellissima Loggia dei Mercanti, sede dell’antico comune e fulcro dei commerci. Proseguendo lungo la salita impossibile non venire attratti dall’invitante odore di dolci del forno storico Zaccheo. Fermatevi a comprare le specialità locali, come le serpette, un dolce alla cannella a forma di esse, e poi proseguite verso il castello. In posizione predominante sul borgo, è stato per lo più di proprietà dei Caetani, la famiglia di papa Bonifacio VIII per intenderci, e solo per una breve parentesi fu in mano ai Borgia. È possibile visitarlo solo con una guida, che vi porterà a scoprire tutti i segreti del maniero.
Riscendendo dal castello si attraversa quello che fu il quartiere ebraico e dove è ancora visibile la sinagoga, oggi diventata casa privata. Avvicinandosi al campanile che svetta sul paese, si arriva poi alla maestosa Cattedrale di S. Maria Assunta. Di fronte, Il giardino degli aranci, regala una vista spettacolare sulla pianura pontina, arrivando a scorgere il mare del Circeo in lontananza. A proposito di agrumi, nel ristorante il Giardino del simposio, da provare è il “trombolotto”, perché lo troverete solo qui. Il nome si riferisce a una varietà di limone selvatico, il cui succo miscelato con erbe e verdure varie, dà vita a un condimento usato sia sui primi che secondi piatti e apprezzato persino da Heinz Beck!
L’abbazia romanica di Valvisciolo
Completa la visita a Sermoneta, la vicinissima abbazia romanica di Valvisciolo, la cui storia è intrecciata con quella dei Templari, i quali la occuparono prima che passasse in mano ai monaci cistercensi. Testimonianze della loro presenza sono le croci simboli dell’ordine che si trovano scolpite in più punti dell’abbazia. Il chiostro è una vera meraviglia così come gli affreschi del Pomarancio custoditi all’interno della Chiesa.
I Giardini di Ninfa
Sarebbe poi un vero peccato venire a Sermoneta e perdersi i vicini Giardini di Ninfa. Considerati i giardini più belli al mondo e vincitori di numerosi riconoscimenti, sono aperti al pubblico da marzo a ottobre. Bisogna prenotarsi in anticipo, la visita avviene solo con una guida ed ha una durata di un’ora circa. Rimarrete estasiati dalla varietà delle piante presenti che ben si armonizzano con le rovine dell’antica città abbandonata di Ninfa.
PS: se arrivate a Roma in aereo, potrebbe interessarvi l’articolo dedicato a come arrivare al centro città dall’aeroporto.
1 Comment
Articolo interessante e accattivante. Laura mi ha fatto conoscere luoghi vicini che mai avrei avuto modo di poter conoscere e scoprire.
Vogliamo altri articoli del genere da parte dell’autrice. Complimenti