Napoli in 3 giorni? È certamente un buon inizio!
Il capoluogo della Campania non necessità di alcuna presentazione. Celebrata sin dall’antichità da poesie, dipinti e canzoni, questa città rapisce immediatamente il cuore. Per conoscerla veramente probabilmente ci vorrebbe una vita intera, ma l’itinerario di tre giorni che vi propongo può essere un buon punto di partenza per un primo approccio alla metropoli partenopea.
Come arrivare a Napoli
Quest'articolo parla di:
Il mio primo consiglio è di raggiungere Napoli via treno. In questo modo non dovrete preoccuparvi del traffico urbano che è davvero molto intenso. Inoltre, la stazione Centrale si trova a pochi passi dal centro storico e dalle principali vie. La città è molto ben servita e per spostarvi durante il soggiorno potrete tranquillamente usare i mezzi pubblici, la metropolitana o fare lunghe passeggiate godendovi l’atmosfera della città.
Se possibile, prenotate con anticipo i vostri biglietti per Napoli. Sia Trenitalia che Italo, infatti, mettono spesso a disposizione promozioni e offerte “a tempo”. Vi consiglio, a questo proposito, di iscrivervi a entrambe le newsletter!
Se non vivete in città in cui passa l’alta velocità, un’altra opzione da considerare è quella di Flixbus, che ha moltissimi collegamenti su Napoli. La fermata, tra l’altro, è proprio di fianco alla stazione centrale. Siete quindi comodissimi con tutti gli spostamenti via metropolitana o taxi.
Dove dormire a Napoli
Un’ottima zona dove soggiornare è il quartiere di San Lorenzo, cuore storico della città a pochi passi dalla stazione. Io ho deciso di alloggiare a Casa Pacifico, un B&B di recentissima costruzione situato all’interno di un palazzo storico con vista sulla bellissima chiesa gotica di San Giovanni a Carbonara. Oltre al contesto e alla vicinanza ai servizi, il giovane staff è disponibilissimo e pronto a offrire qualsiasi tipo di consiglio.
Unica piccola pecca, la colazione che è servita in camera e molto basica. Ciò non rappresenta un reale problema: considerate le numerose prelibatezze offerte dalla città si può sempre fare una seconda colazione (e anche una terza) senza alcuna difficoltà!
Su suggerimento di Chiara, vi segnalo anche Napoli Class Luxury Rooms & Suites, dove lei ha alloggiato e si è trovata benissimo. Si tratta di stanze ampie e ben arredate, confortevoli e completamente rinnovate. La posizione è ottima, si trova a pochi minuti dalla fermata della metropolitana Municipio e a pochi passi da Piazza del Plebiscito. Dulcis in fundo (in tutti i sensi!) è proprio di fianco a Poppella, la mitica pasticceria famosa per il “fiocco” ripieno di panna. Una tappa golosissima da non perdere!
La colazione viene servita direttamente in stanza ed è possibile scegliere tra opzione dolce o salata.
Se invece preferite la più classica sistemazione in hotel, Chiara segnala il Grand Hotel Oriente, in zona Toledo. Un 4 stelle molto accogliente, posizione comodissima e adatto anche nel caso siate in auto.
GIORNO 1: SPACCANAPOLI E QUARTIERI SPAGNOLI, TRA STREET ART E STORIA
Perdersi tra i vicoli pittoreschi e profumati di bucato di Spaccanapoli e dei Quartieri Spagnoli è Il modo migliore per iniziare a scoprire questa città. Per questo motivo il primo giorno vi consiglio di prendervi la giornata per esplorare queste zone, sicuramente molto turistiche, ma piene di scorci suggestivi, monumenti storici e arte urbana.
Il giornalista Stanislao Nievo definì Spaccanapoli “il cuore di questa babele della storia” e dargli torto è davvero difficile. Questo lungo rettilineo, infatti, estendendosi dal rione di Forcella alla cima dei Quartieri Spagnoli, spacca in due la zona più caratteristica e viva della città.
Procedendo linearmente sulle strade che compongono quest’arteria cittadina vi imbatterete in ristoranti, negozi e splendidi edifici storici, ma attenzione: i tesori non si trovano solo sulle vie principali!
Di seguito troverete una mappa con l’itinerario che ho scelto io, sperando vi possa ispirare durante il vostro primo giorno di ricognizione.
VIA DEI TRIBUNALI
Aggirando Via Giudecca Vecchia e imboccando Via San Nicola dei Caserti, sboccherete in Via dei Tribunali — insieme a Spaccanapoli una delle strade principali del centro storico — dove troverete, incassata tra il Duomo e il Pio Monte della Misericordia, Piazza Cardinale Sisto Riario Sforza.
Al centro di questo slargo si erge l’imponente obelisco di San Gennaro, al fianco del quale potrete trovare l’opera Mission Possible dell’artista partenopea Roxy in the box.
La scelta della posizione di questo stencil che ha come protagonisti Caravaggio e San Gennaro intenti a leggere quotidiani, è tutt’altro che casuale. Infatti all’interno delle due chiese che circondano la piazza sono contenuti rispettivamente le reliquie del santo patrono della città e la tela Le Sette Opere di Misericordia di Caravaggio.
Con questo murale Roxy vuole trasmettere messaggi importanti. Su Il Sole 24 ore tenuto in mano da San Gennaro, infatti, si leggono le parole “Fate Presto”. Questa frase, rubata dal titolo di un articolo del Mattino uscito all’indomani del terremoto dell’Irpinia, in questo caso vuole sottolineare la necessità di risolvere il problema occupazionale della metropoli attraverso la valorizzazione del turismo e del patrimonio culturale campano.
Proseguendo oltre vi imbatterete quindi in un’altra deliziosa piazzetta, quella dei Gerolomini, in cui è possibile vedere Madonna con la pistola, una delle poche opere certe di Banksy presenti in Italia.
Fun fact: per evitare che questo bellissimo lavoro venisse coperto o cancellato — destino tra l’altro già toccato a un’altra opera napoletana di Banksy — si è deciso di proteggerlo con un plexiglass, scatenando le ire di molti puristi della street art.
MUSEO CAPPELLA SANSEVERO
Superata anche questa seconda tappa, ricominciate la discesa verso Spaccanapoli, prendendovi il tempo necessario per visitare l’incredibile Cappella Sansevero, chiesa della nobile famiglia dei Di Sangro, all’epoca principi di Sansevero.
Costruita nel Seicento come tempio per le sepolture famigliari, questa piccola cappella venne quasi interamente modificata negli anni ‘40 del secolo successivo per volontà di Raimondo Di Sangro. Il Principe infatti, non soddisfatto, desiderava qualcosa di più maestoso e degno della gloria della sua grande casata. Per questo il principe chiamò alcuni importanti artisti del periodo che realizzarono per questo luogo alcuni veri capolavori come La Pudicizia di Antonio Corradini e il famosissimo Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino.
Quest’ultima opera affascina da sempre per la maestria con cui è stato realizzato il sudario che ricopre il corpo di Cristo, così impalpabile da aver fatto nascere addirittura leggende sulla sua fabbricazione. Considerata la passione del principe Raimondo per l’alchimia, infatti, molti hanno ritenuto la trasparenza del velo frutto di un qualche processo alchemico misterioso, quando invece si tratta solo di marmo e di grandissima maestria!
Per accedere alla Cappella è bene prenotare sul sito e farlo anche con un discreto anticipo. Solo in questo modo infatti sarete sicuri di riuscire a entrare evitando la lunghissima fila presente all’ingresso dal momento dell’apertura a quello della chiusura.
Purtroppo non ho alcuna foto da mostrarvi: ero talmente incredula e commossa dalla bellezza da aver completamente dimenticato qualsiasi altra cosa!
COMPLESSO MONUMENTALE DI SANTA CHIARA
Visitata la bellissima Sansevero e tornati su Spaccanapoli, non potrete non fermarvi al Complesso Monumentale di Santa Chiara al cui interno si trovano una bella chiesa gotica, un piccolo spazio verde con panchine (perfetto anche per un pranzo al sacco) e il celebre Chiostro Maiolicato.
Una volta entrati in questo luogo magico non potrete credere di essere nel bel mezzo di un centro cittadino: le pareti ricoperte di affreschi seicenteschi, le piante di agrumi e le incredibili maioliche dei pilastri e delle sedute rendono l’atmosfera sacrale ma al contempo folkloristica e piena di vita.
All’interno del complesso, visitabili con il medesimo biglietto acquistato per i Chiostri, troverete anche il Museo dell’opera — contenente le opere scampate al bombardamento del 1943 —, i resti di uno stabilimento termale del I secolo d.C. e un presepe tradizionale del ‘700/‘800.
QUARTIERI SPAGNOLI
Ora non vi resterà che proseguire su Spaccanapoli, attraversare la Piazza del Gesù Nuovo e superare l’incrocio di Via Toledo per immergervi nei vicoli dei famosissimi Quartieri Spagnoli. Il mio consiglio in questo caso è di non seguire un itinerario predefinito, ma semplicemente di lasciarvi trasportare dal vostro gusto alla scoperta degli angoli caratteristici o dei palazzi che più attirano la vostra attenzione.
Una tappa imperdibile per gli amanti della street art però c’è e si trova in Via Emanuele De Deo, dove, accanto a uno dei tanti murale dedicati a Maradona, c’è la bellissima Iside dell’artista argentino Francisco Bosoletti.
Nonostante il titolo, il soggetto di questo grandioso murale si ispira alla statua della Pudicizia della Cappella Sansevero e l’accostamento è tutt’altro che casuale. Sia Iside che la Pudicizia, infatti, vengono tradizionalmente raffigurate velate.
Nel caso della dea egizia qui rappresentata non è però una questione relativa al pudore: Isis rimane coperta perché, come la Sapienza di cui è nume tutelare, non potrà mai venire colta nella sua interezza.
All’interno dell’opera luci e ombre sono state invertite generando un curioso effetto ottico grazie al quale se inquadrerete Iside utilizzando un filtro a effetto negativo, vi apparirà il positivo dell’immagine e viceversa.
LA PASSEGGIATA FINO AL LUNGOMARE
Dopo aver esplorato i Quartieri Spagnoli, tornate su Via Toledo per godervi una passeggiata tra i molti negozi che affollano la strada. A proposito di affollamento: essendo una delle arterie principali della città e via dello shopping per eccellenza, Toledo è sempre gremita di persone. In base alla vostra sopportazione per la folla, decidete se percorrerla tutta fino alla Fontana del Carciofo in Piazza Trieste e Trento, o se fare una leggera deviazione per vedere Galleria Umberto I, un vero gioiello Art Nouveau.
Ad ogni modo, indipendentemente dal percorso che sceglierete, arriverete in Piazza del Plebiscito, una delle più grandi e famose d’Italia. Al suo fianco sorge l’altrettanto celebre Teatro di San Carlo. Da qui potrete ammirare la Basilica reale pontificia di San Francesco di Paola, il Palazzo Reale della città e le due statue equestri di Ferdinando I e di Carlo di Borbone.
Se non siete ancora stanchi proseguite fiancheggiando i Giardini del Molosiglio e il Lungomare Santa Lucia fino all’incantevole Castel dell’Ovo, dove potrete ammirare un meraviglioso tramonto vista mare e Vesuvio.
Dopo questa lunga giornata, una buona cena sulla via di ritorno è sicuramente più che meritata! Scegliendo Januarius, ristorante con bottega situato in Via Duomo, non sbaglierete il colpo. Certamente non l’opzione più economica che la città possa offrirvi, ma le interessanti proposte enogastronomiche credo siano in grado di accontentare anche i palati più esigenti. Un consiglio: lasciate uno spazio per il dolce, ne varrà la pena!
Inoltre, nel caso non foste ancora stanchi di arte e esplorazione e voleste fare una passeggiata in notturna, questo ristorante si trova proprio di fronte al duomo e a pochissimi passi da uno dei murales più famosi della città: il San Gennaro di Jorit.
GIORNO 2: LA GRANDE ARTE E L’ARTIGIANATO ARTISTICO
Napoli regala grandissimi esempi di arte urbana, ma non solo. Oltre ai tanti murales, stencil e graffiti di cui abbiamo già parlato, questa città ospita alcune delle collezioni e delle opere più importanti del mondo intero. E se è l’Arte con la A maiuscola che state cercando o se siete semplicemente amanti della storia, ecco di seguito un itinerario pensato ad hoc per voi.
MUSEO E REAL BOSCO DI CAPODIMONTE
Passare una mattinata al museo è un ottimo modo per cominciare la giornata e lo è ancora di più se il museo in questione è circondato da un parco di oltre 134 ettari, dal quale è possibile godersi una vista mozzafiato sul golfo di Napoli e sulla città.
L’imponente reggia nacque nel Settecento come riserva di caccia di Carlo di Borbone, intenzionato a trovare una collocazione alla celebre collezione Farnese ereditata dalla madre.
Questa raccolta, ancora oggi nucleo principale del museo, si arricchì ben presto di nuove opere grazie alle acquisizioni delle altre dinastie che abitarono queste mura e alle donazioni dei collezionisti. A partire dal 1978 alle opere medievali e moderne si aggiunsero anche quelle di arte contemporanea, alla quale si decise di dedicare un’intera sezione.
Insomma entrando a Capodimonte compirete un vero viaggio nel tempo e nello spazio dell’arte, dal Medioevo ai giorni nostri, da Napoli al resto del mondo. I nomi importanti sono tantissimi e tantissime saranno le volte che rimarrete senza fiato davanti ai capolavori esposti.
Come organizzare la visita a Capodimonte
Se foste interessati il museo ospita anche un’armeria, un gabinetto dei disegni e delle stampe, molti oggetti d’arte applicata, una galleria fotografica e tanto altro ancora. Non solo: anche nel giardino sono visitabili diversi edifici, tra i quali la Chiesa di San Gennaro, riaperta nel 2021 in seguito a un intervento artistico per mano di Calatrava.
Personalmente, soprattutto in caso di musei di questa portata, preferisco fare una selezione per non esagerare e godermi tutto ciò che vedo, ma a voi la scelta. Sul sito del Museo potrete trovare alcune mappe molto utili e ben fatte per pianificare al meglio la vostra visita e fare un’eventuale “scrematura”.
Un ultimo consiglio: se siete interessati principalmente all’arte contemporanea, forse Capodimonte non fa per voi. Infatti, nonostante la presenza di una sezione dedicata, nel museo troverete principalmente opere d’arte moderna e medievale.
In questo caso optate per il Museo Madre, polo dedicato interamente alla contemporaneità, in pieno centro storico. Io purtroppo non sono riuscita ad andare, non mancherò sicuramente la prossima volta!
Come raggiungere il Museo di Capodimonte
Raggiungere il famosissimo Museo di Capodimonte, una delle pinacoteche più grandi e conosciute d’Europa, è veramente semplice. Sono molte, infatti, le linee di autobus che servono la zona di Capodimonte (3M; C63; 604 … solo per fare qualche esempio) e anche la periodicità è molto buona (un bus ogni 25 minuti circa).
Nonostante questo, vi raccomando caldamente di controllare il sito di ANM prima di mettervi in moto per verificare non ci siano variazioni. La viabilità è in continuo mutamento e i lavori stradali in corso sono molti, quindi il rischio di una sospensione temporanea è concreto e rimanere fermi ad aspettare un autobus nel posto sbagliato non è mai piacevole!
VIA SAN GREGORIO ARMENO
Ritornando in centro, dopo una mattinata trascorsa tra arte e natura, non resta che visitare Via San Gregorio Armeno, luogo in cui si concentrano le botteghe di presepi che, per chi non lo sapesse, rappresentano una delle forme di artigianato artistico più famose della città.
Quando si parla di presepe napoletano non si deve pensare alla classica natività circondata dai personaggi principali e un po’ di muschio, ma a vere e proprie opere d’arte ingegneristica, realistiche e ricche di dettagli.
Dimenticate lo stagno creato con lo specchio e la stella di lustrini, qui vedrete ruscelli con acqua corrente, mulini e giochi di luce di rara maestria!
Nei laboratori di San Gregorio Armeno troverete capanne e pastori, ma anche villaggi, zingari e osti. Le statuette che potrete arricchire il vostro presepe o come souvenir raffigurano personaggi di tutti i tipi: celebrità, santi, professionisti di ogni settore, papi ed esponenti politici.
Insomma, un mix di sacro e profano che io ho trovato molto affascinante e divertente.
PIAZZA BELLINI
A una decina di minuti a piedi da San Gregorio Armeno si trova Piazza Bellini, salotto intellettuale della città grazie alla vicinanza al conservatorio e alle università.
In questo spiazzo — così come nell’adiacente Via Santa Maria di Costantinopoli — si respira un’atmosfera un po’ francese e la tentazione di fermarsi per un aperitivo o una cena all’aperto sarà irresistibile e assolutamente da assecondare.
Particolarmente degni di nota sono il Caffè Letterario Intra Moenia e lo Spazio Nea, proprio per la loro capacità di esprimere al meglio il clima giovane, universitario e “aesthetic” di questo luogo.
Il primo è infatti un caffè/casa editrice con un dehors davvero curato e una vista (di tutto rispetto!) sui resti delle antiche mura cittadine che sorgono nella parte occidentale della piazza.
il secondo, adattissimo per gli amanti di happening e vernissage, è uno spazio dell’omonima e adiacente galleria d’arte contemporanea di cui ospita eventi ed esposizioni collaterali.
GIORNO 3: LA METRO DELL’ARTE E L’ELEGANTE VOMERO
In chiusura di questa breve fuga campana mi permetto di segnalarvi un’ultima “chicca”, non molto conosciuta, ma davvero imperdibile.
Come tanti di voi già sapranno, Napoli è dotata di due linee metropolitane che connettono il centro alla periferia e fin qui nulla di interessante ovviamente. Quasi tutte le grandi città sono ormai dotate di metropolitana e anzi due linee con solo 23 fermate sembreranno poca cosa agli occhi di molti turisti.
Quella di Napoli però non è una metropolitana qualsiasi: qualcosa di speciale ce lo ha davvero e ve ne accorgerete al primo sguardo.
Tutte le fermate da Garibaldi a Rione Alto infatti rientrano all’interno di un programma di riqualificazione urbanistica che prende il nome di Stazioni dell’Arte.
Questo progetto si prefigge di donare una dignità estetica anche a edifici che normalmente ne sono sprovvisti e, riuscendoci egregiamente, regala a Napoli una collezione di arte contemporanea pubblica e invidiabile!
LE STAZIONI DELL’ARTE
Queste stazioni nate dalla collaborazione di architetti, designer e artisti di fama mondiale con la supervisione del famoso critico Achille Bonito Oliva, accolgono oltre 250 installazioni site specific, dando vita a un vero e proprio museo diffuso, visitabile al prezzo di una singola corsa di metro.
Un’informazione importante prima di cominciare: ricordate che la durata del biglietto ordinario è di 90 minuti, quindi qualora la vostra visita dovesse protrarsi per un tempo maggiore sarà necessario ripetere l’acquisto.
Per la modesta cifra di 1,50 € (1,10 € se non acquistate in stazione) potrete visitare dodici diversi scenari, ognuno dedicato a un tema specifico scelto in perfetta sintonia con il paesaggio urbano circostante.
La stazione Dante, progettata da niente meno che Gae Aulenti, è emblematica in questo senso ospitando al suo interno una suggestiva opera dell’artista Joseph Kosuth che riporta una frase tratta proprio dal Convivio del celebre poeta.
Sul sito ufficiale Metroart potrete trovare informazioni relative a ogni fermata e alle opere in essa contenute in modo da poter programmare l’itinerario a vostro piacimento.
Io, ad esempio, ho scelto di salire a Toledo — forse la stazione più famosa del circuito — e di scendere, dopo aver visto le stazioni intermedie, a Quattro Giornate così da poter visitare anche il raffinato quartiere Vomero.
VOMERO
Il quartiere Vomero, sicuramente uno dei più eleganti di Napoli, stupisce per la tranquillità e il clima quasi provinciale. Una volta arrivati, grazie alla posizione collinare e alla lontananza dal centro, si ha quasi l’impressione di non trovarsi più a Napoli, ma in una cittadina diversa e indipendente.
Impressione non del tutto sbagliata se si pensa che fino al ‘900 in questa posizione i nobili costruivano seconde case per sfuggire alla confusione e alle epidemie della città. Nonostante l’apertura della funicolare centrale prima e della metropolitana poi abbia reso questa zona la più densamente abitata della città, l’atmosfera borghese si è preservata intatta.
I Grandi viali alberati di matrice ottocentesca, la zona pedonale ricca di negozi, i palazzi e i molti ristoranti contribuiscono alla creazione di questa atmosfera residenziale che offre una piacevole pausa dal caos del centro storico.
Una tappa imperdibile è la Chiesa di San Francesco d’Assisi al Vomero, dalla quale potrete godere dell’ennesima incredibile vista mozzafiato sul mare e la città sottostante.
ANTIGNANO
Durante questa tranquilla passeggiata, non dimenticatevi del Rione di Antignano, una delle zone più antiche e folkloristiche del quartiere. È qui che secondo la leggenda avvenne per la prima volta il miracolo del sangue di San Gennaro e sempre qui si tiene ogni anno il “mistero di Antignano”, un’animata processione per celebrare la Pasqua.
Grazie a un’architettura completamente diversa, quasi di stampo rurale, assisterete a un repentino cambio di scenario che vi porterà ancora una volta a pensare di essere stati catapultati in una nuova città. La sensazione sarà ancora più forte se visiterete questa zona la mattina quando si tiene l’omonimo mercatino ricco di bancarelle alimentari e non.
I vestiti stesi al sole con il loro profumo di pulito, i colori della frutta e le urla dei venditori mettono in luce un’ulteriore sfaccettatura della città, quella rionale e autentica, difficilmente rintracciabile nelle zone più turistiche.
A questo punto dipenderà tutto da quanti giorni avrete a disposizione. Se anche per voi, come (purtroppo!) è stato per me, sarà giunto il momento di tornare a casa, salite sulla metropolitana, direzione Garibaldi, per arrivare in Stazione centrale e prendere il treno del ritorno. Se partirete dalla stazione Vanvitelli potrete finire il vostro tour sulla metro dell’arte visitando nel frattempo le ultime eventuali stazioni rimaste.
Qualora invece disponeste di più tempo sono sicura non vi annoierete. Napoli non finisce mai di stupire e se porterete sempre in tasca uno snack (come un pezzo del Casatiello Borbonico di Bistrot Pan’ E Muzzarell’) le energie non mancheranno di sicuro!
Tags: città d'arte
14 Comments
Articolo decisamente esaustivo! Complimenti all’autrice; non mancherò, tornando a Napoli,di seguire il magnifico itinerario tracciato. GRAZIE.
Grazie Carlotta
Mi hai fatto venire voglia di Napoli.. sono stata una volta, ma ho visto poco e in modo un po’ disordinato. Prossimo we lungo seguirò i tuoi consigli…
Carla
Grazie Carlotta
Mi hai fatto venire voglia di Napoli…sono stata una volta,ma ho visto poco e in modo un pò disordinato.
Prossimo we lungo seguirò i tuoi consigli….
Carla
Mi è venuta una gran voglia di vedere napoli e sicuramente userò questo articolo come guida grazie
Numerosi sono stati i biglietti che ho acquistato per conoscere il mondo.
Mi manca quello per raggiungere Napoli, che si aggiungerà agli altri appena possibile.
Quella di Carlotta non è stata una bella lezione, ma geografia vissuta e trasmessa nel migliore dei modi.
Ringrazio
Articolo coinvolgente, descrizione dettagliata e informazioni molto esaustive, ho già voglia di partire.
Veramente molto interessante
vent’anni che non vado più a Napoli … l’articolo mi ha convinto … è ora di tornare in questa meravigliosa città dove anarchia arte senso della vita si fondono in un mixer unico al mondo.
Grazie Carlotta
Articolo dettagliato con itinerari molto interessanti per pianificare un viaggio a Napoli ottimizzando i tempi e scoprire le numerose bellezze che questa città conserva. Grazie per questi preziosi suggerimenti.
Fra i miei sogni nel cassetto, vi è sempre stato quello di visitare Napoli.
Ora, dopo aver letto questo articolo( è riduttivo definirlo tale: chi l’ha scritto, non ha usato la penna , ma il cuore per presentarci la città), aprirò il cassetto e acquisterò subito il biglietto del treno che mi condurrà in questa città così poliedrica.
Grazie all’autrice
Fra i miei sogni nel cassetto vi è sempre stato quello di visitare Napoli.
Questa descrizione non è stata scritta con la penna, ma col cuore : aprirò allora il cassetto e raggiungerò al più presto questa meravigliosa città poliedrica
Numerosi sono stati i biglietti che ho acquistato per conoscere il mondo.
Mi manca quello per raggiungere Napoli, che si aggiungerà agli altri appena possibile.
Quella di Carlotta non è stata una bella lezione, ma geografia vissuta e trasmessa nel migliore dei modi.
Ringrazio
Fra i miei sogni nel cassetto, vi è sempre stato quello di visitare Napoli.
L’articolo dell’autrice non è stato scritto con la penna, ma col cuore: aprirò allora il cassetto ed acquisterò il biglietto per raggiungere la sospirata città
Carissima , ti ringrazio della bellissima mappa che hai fatto di Napoli. L’ho visitato in passato e mi ha emozionato ritrovare i miei ricordi nelle tue descrizioni così vivaci e dotte. Complimenti.
Grazie Carlotta, vado spesso a Napoli per lavoro e utilizzerò i tuoi consigli per qualche ora di libertà.
Complimenti per l’articolo