Visitare Palermo e dintorni in due giorni, lo dico sin da subito, non è la condizione ideale. Già la sola città di Palermo meriterebbe una permanenza di (almeno) due giorni. Le cose da vedere a Palermo sono tante, ed è anche bello ritagliarsi del tempo per passeggiare in città senza obiettivo precisi.
Ma tant’è, capita di dover fare i conti con poco tempo a disposizione e molta voglia di vedere. Io ne so qualcosa!
In questo articolo, quindi, vi darò alcuni consigli per visitare Palermo e dintorni in due giorni, partendo dal capoluogo per poi fare sosta a Monreale e a Cefalù.
Se state valutando una vacanza in Sicilia con più tappe (e più tempo!) ho dedicato un articolo a un itinerario nella Sicilia orientale.
Cosa vedere in mezza giornata a Palermo (con mappa interattiva)
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Il capoluogo siciliano è un luogo che definirei “magnetico”. Credo che accada a tutte le città che hanno accolto tante popolazioni diverse e che hanno fatto da sfondo a tanta storia. Sono, spesso, città portuali, nel mirino di quanti erano interessati ai commerci. Penso a quanto (seppur ben diverse) siano vibranti e ricche città come Napoli, Venezia, Istanbul…
Insomma, visitare Palermo in mezza giornata sarà come fare un aperitivo per stuzzicare l’appetito. Vi verrà voglia di tornare in città per dedicarle più tempo. Ma io sono una grande fan dei ritorni tanto quanto delle nuove scoperte. Ero stata a Palermo in passato e tornerò ancora a Palermo in futuro!
Un buon “filo conduttore” per visitare la città è sicuramente quello dei monumenti patrimonio UNESCO che fanno parte della Palermo arabo-normanna, insieme alle cattedrali di Cefalù e Monreale.
A Palermo fanno parte di questo itinerario 8 monumenti: il Palazzo Reale (o dei Normanni), la Cappella Palatina, la Cattedrale, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, la Chiesa di San Cataldo, la Chiesa della Martorana, il Castello della Zisa e il Ponte dell’Ammiraglio.
Come potete bene immaginare, in mezza giornata non è proprio possibile vederli tutti, ma nemmeno in una giornata. Tenetelo però come riferimento per future visite e anche per dare un senso più ampio alla magnificenza di questi luoghi. Sono la tangibile testimonianza di un momento (quello della dominazione araba) che ha visto Palermo risplendere della bellezza nata dall’unione di due mondi molto diversi. Quello arabo musulmano e quello normanno cattolico. Da questo incontro si forma una città, e uno stile architettonico, davvero unici e di incomparabile bellezza.
Il Mercato del Capo
Io sono una grande fan dei mercati popolari, per me sono una tappa fissa ovunque io vada. E non parlo solo dei più famosi e pittoreschi: in qualsiasi città io vada, cerco un mercato popolare da visitare. Trovo abbiano molto da raccontare, e non di rado (all’estero) mi stupisco nello scoprire prodotti che non conoscevo.
Fatta questa premessa, se anche non siete appassionati di mercati come la sottoscritta, a Palermo una visita al mercato è davvero d’obbligo! Non è una visita “di contorno”, è qualcosa che ha a che fare con la storia e la cultura della città in maniera davvero profonda. I mercati più famosi di Palermo sono sicuramente quello di Ballarò (che avevo visitato in passato) e la Vucciria. Sono stata contenta, in questo caso, di andare al Mercato del Capo.
Pare che al momento sia ancora, tra quelli sopra elencanti, il mercato che è rimasto più autentico. Si trova nel quartiere arabo degli Schiavoni e si sviluppa lungo un crocevia. L’ingresso principale al è la trecentesca Porta Carini. Le bancarelle sembrano davvero incastonate nella storia e nell’architettura.
Qui si estendono banchi di ortofrutta, banchi di pesce (pare tra i migliori della città) e tantissimi chioschi di street food. Tenete in considerazione l’ipotesi di pranzare proprio qui, magari con un’arancina o con il pane con la milza.
Tutti i giorni dalle 7 alle 20.
Mercoledì e domenica dalle 7 alle 13
Via Cappuccinelle
Quattro Canti
Si chiama Piazza Villena, ma per tutti si tratta dei Quattro Canti, che sono in realtà i quattro apparati decorativi che delimitano l’incrocio. Nella piazza, di forma ottagonale, sfociano le due vie principali della città: via Maqueda e il Cassaro.
Il progetto, di inizio ‘600, si ispirava al crocevia delle Quattro Fontane di Roma.
Rimane tutt’oggi un punto focale della città, un luogo di continuo passaggio e passaggi.
Fontana Pretoria (“della vergogna”)
A pochi passi dai Quattro Canti, un altro luogo iconico che non potete ignorare in una visita di mezza giornata a Palermo, è la Fontana Pretoria. Ha una storia davvero incredibile, a tratti buffa. Fu infatti realizzata (a metà del XVI secolo) non per Palermo bensì per Firenze, città in cui viveva il fratello del vicerè. Una trentina di anni dopo, venne venduta al Senato palermitano e letteralmente “fatta a pezzi” (644) per essere trasferita in Sicilia.
Si tratta di un’opera davvero monumentale, definita dal Vassari “una fontana stupenda che non ha eguali a Firenze o forse in Italia”.
Molti furono i soldi spesi non solo per l’acquisto, ma anche per la sua collocazione, tanto che venne presto ribattezzata dai Palermitani “Fontana della vergogna”, nomignolo che calzava anche con la nudità delle statue.
Chiesa di San Cataldo
Come vi accennavo poco sopra, la Chiesa di San Cataldo fa parte dell’itinerario della Palermo arabo normanna. Purtroppo ho avuto modo di vederla solo da fuori perché quando ci sono passata aveva appena chiuso, ma già solo la vista esterna è sorprendente! Impossibile dimenticare le sue cupole rosse, uno dei simboli dell’architettura araba al servizio dei sovrani normanni.
La chiesa era originariamente (metà del XII secolo) la cappella privata di un palazzo che ora non esiste più. L’edificio ha subito nel corso dei secoli ogni tipo di manomissione e destinazione, tra cui quella di ufficio postale a fine ‘700. Il restauro di fine ‘800 ha poi riportato la chiesa alle sue forme originarie.
Aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18
Ingresso a pagamento: 2,50€
Villa Bonanno
Di fronte al Palazzo dei Normanni (anch’esso parte dell’itinerario arabo normanno) si apre il parco di Villa Bonanno. I parchi e i giardini sono un’altra delle mie mete preferite quando viaggio in una città. Non devono essere necessariamente “monumentali”, anzi. Mi piace (quando posso e non sono di fretta) dedicarmi del tempo in un parco pubblico. Mi siedo su una panchina a leggere o anche semplicemente a guardarmi intorno. In questo caso non ho avuto il tempo di farlo ma ammetto di avere “sognato” a occhi aperti.
La villa e il parco sono di costruzione recente: la villa risale infatti ai primi del ‘900, ed è stata riqualificata una decina di anni fa.
Cattedrale di Palermo
C’è tutta la storia del capoluogo siciliano nella sua cattedrale, uno dei monumenti che fanno parte dell’itinerario arabo-normanno. Sicuramente una tappa che non potete perdere se visitate Palermo, anche solo per mezza giornata!
La sua costruzione comincia nel 1184, in un luogo che da sempre era stato votato alla vita religiosa, prima con un tempio pagano e poi con una moschea. Ed ecco che nel tempo si aggiungono uno splendido portico del gotico fiorito catalano (metà ‘400), una balaustra in marmo che circonda il piano della cattedrale (metà ‘500), e ancora le torri gotiche e la cupola settecentesca. Non aspettatevi la stessa ricchezza all’interno, che è stato del tutto ripensato in epoca neoclassica. Questo non vuol dire che non ci siano presenze interessanti, tra cui le tombe reali in porfido rosso, in particolare quella di Federico II. E ancora la cappella con l’urna argentea di Santa Rosalia, patrona di Palermo, che viene portata in processione ogni 15 luglio.
Aperta da lunedì a sabato dalle 7 alle 19, la domenica dalle 8 alle 19 con ingresso libero
L’area monumentale (con le cappelle delle tombe reali, il Tesoro della cattedrale, i tetti e la cripta) è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle ore 14.30, il sabato dalle 9.30 alle ore 18 e la domenica dalle 9 alle ore 13 nel periodo invernale.
In estate dal lunedì al sabato dalle ore 9.30 alle 19, domenica e festivi dalle 10 alle 19. Ingresso a pagamento.
Cappella Palatina
Vi ho già detto quanto trovi meravigliosa questa città non solo per i monumenti, ma anche nelle sue vie, in mezzo alla gente, nelle piazze e nell’aria che si respira. Ma se dovessi scegliere un solo monumento da visitare, non potrei che scegliere la Cappella Palatina all’interno del Palazzo dei Normanni. Sia il palazzo che la cappella fanno parte dell’itinerario arabo-normanno. Io sono riuscita a visitare solo la Cappella Palatina e sono rimasta letteralmente a bocca aperta! La sensazione è quella di camminare in un cielo dorato, quello fatto dalle migliaia di tesserine d’oro dei mosaici che ricoprono ogni centimetro delle pareti, del soffitto della cappella e anche del pavimento.
La Cappella Palatina viene costruita in due anni, tra il 1130 e il 1132 come cappella privata di Palazzo Reale. Nel 1132 viene elevata a Parrocchia e intitolata ai Santi Pietro e Paolo, le cui vite sono i soggetti rispettivamente della navata sinistra e di quella destra. Alzando gli occhi, il maestoso Cristo pantocratore (attorniato da angeli e arcangeli) troneggia nella cupola.
L’intento, magistralmente riuscito, era quello dei re normanni di ripristinare il mondo culturale della religione cristiana. Questo però senza però dimenticare l’ormai collaudato mondo musulmano, che produceva sfarzose decorazioni degne dei regnanti.
Oltre ai mosaici, a lasciarmi sbalordita è stato anche il soffitto ligneo, composto da poligoni a forma di stella e decorato scene.
Visitare Palermo in ape calesse
Una cosa davvero divertente che ho fatto nella mia mezza giornata a Palermo, è stato il tour in ape calesse ! Il costo si aggira intorno ai 70€ per 1 ora per un massimo di 4 persone, quindi non poco, ma se volete fare qualcosa di diverso ne vale davvero la pena! E anzi, proprio avendo poco tempo un tour di questo genere dà la possibilità di assaporare qualche pezzo in più di città!
Dove dormire a Palermo
Per questo itinerario tra Palermo e dintorni, io ho fatto base a Palermo. Qui non avrete certo problemi a trovare dove alloggiare, le proposte sono molteplici e per tutte le tasche. Vi consiglio, avendo poco tempo, di scegliere un alloggio che vi permetta di girare facilmente a piedi, anche la sera.
Io ho dormito all’Hotel NH Palermo, a due passi dal mare e a pochi minuti a piedi dal centro storico. Le camere sono moderne e funzionali, molto comode, e c’è una bella colazione!
Dove mangiare a Palermo
Chiedersi dove mangiare a Palermo è una domanda che fa quasi sorridere! Il problema, forse, può stare nella difficoltà di avere troppa offerta! Oltre ai ristoranti e ai bar, vi consiglio di prendere in considerazione anche l’idea di mangiare in uno dei mercati. Lo street food qui è davvero favoloso, e con tutto il rispetto per la cucina della ristorazione, credo che poche cose siano golose come il cibo di strada in Sicilia!
Vi segnalo comunque due posticini molto carini nei quali ho, rispettivamente, pranzato e cenato. Il Giardino Duca di Serradifalco è un giardino storico di quasi tre ettari che ospita al suo interno Le Serre, ristorante e lounge bar. Si tratta di un posto davvero molto bello, la sensazione è quella di essere in un’oasi verde. La cucina proposta dal ristorante è mediterranea, molto curata e con belle presentazioni.
Attenzione perché il ristorante è aperto solo la sera dal mercoledì al sabato e la domenica per il pranzo.
Per cena, invece, mi sono fermata in un posto molto semplice ma con piatti davvero buoni. Si chiama Trattoria La Cambusa e offre sia piatti di pesce che di carne. Tra le altre cose affaccia su una bella piazza, piazza Marina, e da lì per il dopo cena siete comodi per fare una passeggiata e magari anche per fermarvi a bere un drink. Io mi sono fermata alla Farmacia Alcolica in via Alloro 133. Prezzi “milanesi” ma devo dire che l’atmosfera è molto carina. Il menu si legge su finti bigini dei medicinali e tutta la presentazione e i nomi dei cocktail seguono questo filone.
Aperto solo la sera dopo le 18, chiuso il lunedì.
Monreale: il Duomo e il chiostro
Se decidete di visitare Palermo e i dintorni in due giorni, assolutamente non può mancare una tappa a Monreale. Ci troviamo a soli 4 chilometri da Palermo, a un’altitudine di circa 300 metri che regala una bella vista sulla città e sulla costa.
La leggenda narra che re Guglielmo II (detto “Il Buono”) una notte sognò la Madonna che gli svelò il luogo in cui era custodito il bottino di guerra del padre. Con quel tesoro, il Buono avrebbe dovuto costruire un tempio a lei dedicato.
Arte araba e architettura del nord si fondono in maniera magistrale, tanto che il Duomo di Monreale fa parte dell’itinerario arabo-normanno istituito dall’UNESCO nel 2015.
Il Duomo di Monreale
Un po’ come accade entrando nella Cappella Palatina, anche qui l’effetto è quello di trovarsi immersi in una luce divina. Le dimensioni sono ovviamente ben più imponenti di quelle della cappella. Qui i mosaici ricoprono una superficie di 6mila metri quadrati! Domina sullo spazio, dal catino absidale, l’immagine del Cristo Pantocratore. Tutto intorno si sviluppano le storie dell’Antico e del Nuovo Testamento.
Le meraviglie del Duomo di Monreale, però, non riguardano solo i mosaici. Nella vostra visita vi consiglio di fare attenzione anche alla Cappella Roano (o Cappella del Crocifisso), un vero e proprio capolavoro del barocco siciliano. Un tripudio di marmi policromi con la storia di Giona e la balena su pavimento, decorazioni a intarsio e lo splendido crocifisso ligneo del ‘400.
Il chiostro di Monreale
Non sono amante dei paragoni, aborro tutte le “Venezie” in giro per il mondo e le spiagge maldiviane in Italia. Per darvi però un’idea dello stile del chiostro di Monreale, dicono ricordi l’Alhambra di Granada, seppur in piccolo.
Somiglianze o no, certo è che il chiostro di Monreale non assomiglia affatto agli altri chiostri benedettini, quale lui stesso effettivamente è.
All’interno della pianta quadrata, di 47 metri per lato, si inserisce un altro ulteriore chiostro, più piccolo, detto “il Chiostrino”. Qui c’è la Fontana del Re con la sua vasca rotonda, con una colonna riccamente intagliata a forma di fusto di palma e bocche leonine dalle quali sgorga l’acqua. L’impressione, insomma, è proprio quella di essere all’interno di un’architettura araba!
Su ogni lato del chiostro si susseguono 26 archi ogivali sostenuti da colonnine binate. I capitelli, come tipico dell’età romanica, sono vere e proprie storie bibliche, dal peccato originale alla resurrezione di Cristo. Personalmente ho una particolare passione per l’architettura romanica e mi diverto a “leggere” (o anche solo immaginare) le storie o le decorazioni dei capitelli. Qui è davvero difficile andarsene senza averlo fatto!
All’interno del chiostro, l’attuale giardino prende lo spazio di quello che, all’epoca del monastero, era un orto dei semplici. Come spesso accadeva, i monaci usavano infatti questo spazio per coltivare piante aromatiche, di cui però oggi non rimane nulla.
Il Duomo è aperto ai turisti nei giorni feriali dalle 09 alle 12.45 e dalle 14.30 alle 16.45. La domenica e nei festivi, l’apertura è solo dalle 14.30 alle 17.
I biglietti del solo Duomo costano 4€.
Il chiostro è aperto da lunedì a sabato dalle 9 alle 18.30, la domenica dalle 9 alle 13.
Il biglietto intero costa 6€.
Visitare Cefalù, uno dei borghi più belli d’Italia
Per chi visita Palermo e dintorni in due giorni, è d’obbligo una tappa a Cefalù. C’ero giù stata in passato, e posso dire “per fortuna” perché in questo ultimo itinerario l’ho vista con un meteo piuttosto infelice, con i lavori in corso nella piazza principale e i mosaici del Duomo chiusi per restauro. Capita quando si viaggia che non tutto vada per il verso giusto!
Rimane il fatto che Cefalù è uno dei Borghi più belli d’Italia, e vi basterà una breve passeggiata per capire il perché.
Il Duomo di Cefalù
Una delle maggiori attrattive del borgo è sicuramente il suo Duomo, che fa parte dell’itinerario arabo-normanno patrimonio UNESCO.
Secondo la leggenda, Ruggero II sopravvisse a una tempesta e approdò sulle spiagge dell’isola. Per questo decise di fare un voto al Santissimo Salvatore. La costruzione comincia nel 1131 e prosegue poi con la realizzazione dei mosaici e con i sarcofagi che Ruggero II aveva voluto per la seplotura sua e della moglie.
Visto dall’esterno, con affaccio sulla piazza, il Duomo è davvero una cartolina, con il profilo della cattedrale incorniciato dal promontorio retrostante. Le due possenti torri che incorniciano la facciata ricordano le chiese della Normandia, alleggerite però dalle eleganti bifore.
L’interno è particolarmente slanciato, è a croce latina e diviso in tre navate.
I mosaici
Qui a farla da padrone è il mosaico del presbiterio, realizzato in due fasi e che probabilmente avrebbe dovuto coinvolgere anche le altre parti della chiesa. I mosaici più antichi sono quelli dell’abside e della crociera, e furono realizzati dalle maestranze bizantine che Ruggero II chiamò da Costantinopoli. Ancora una volta la magia à data dalla convivenza di decorazioni di matrice orientale e architetture nordiche. Il risultato è unico e sorprendente. Come nella Cappella palatina, anche qui la figura dominante è quella del Cristo Pantocratore.
Come vi accennavo, purtroppo al momento della mia ultima visita (aprile 2023) i mosaici non erano visibili in quanto in restauro.
Il chiostro
Per fortuna, mi sono potuta “consolare” con la visita al chiostro, uno dei più importanti del medioevo siciliano. In particolare, sono di grande pregio i capitelli, che come vi accennavo prima, sono una delle mie grandi passioni! Un mix perfetto di tecnica artigianale e incanto del racconto.
La cattedrale, a ingresso gratuito, è aperta tutti i giorni dalle 8.30 alle 13 e dalle 15 alle 19.
Chiostro, torri e area museale sono a pagamento, i prezzi variano in base all’itinerario scelto.
Il porto vecchio
Capita, talvolta, di avere la sensazione di camminare in un quadro, di mettere i piedi tra una pennellata di colore e un’altra. Accade, certamente, al Porto Vecchio di Cefalù, dove le vecchie case dei pescatori sono tutt’uno con il paesaggio, proprio come in un acquerello. Oggi il porto è in disuso, ma rimangono ancora alcune barchette colorate e le reti da pesca appese. In estate la spiaggia si anima di turisti, ma in bassa stagione è davvero poetico, anche con il cielo carico di nubi.
Per approfondimenti vi consiglio di consultare i siti ufficiali di Visit Sicily e Regione Sicilia
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