I trulli sono le abitazioni tradizionali delle popolazioni pugliesi diffuse in tutto il Centro-Sud e il loro passato si perde nella storia. Il più antico però risale solo al XVI° secolo perché le famiglie preferivano smontarli e rimontarli, pur di non pagare le tasse regali. Si tratta di costruzioni semplici, realizzate con la tecnica dei muri di pietra assemblati a secco, senza l’uso di malte cementizie di nessun genere. La copertura invece è realizzata in paglia ed è a forma di cono. Le terre della Murgia, in particolare la Valle dell’Itria, sono il posto ideale per andare alla scoperta di queste caratteristiche costruzioni dal fascino unico.
Alcune curiosità sui trulli pugliesi
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Si ha traccia certa dei trulli sin dal XIV° secolo, ma diventano l’abitazione territoriale per eccellenza solo nel corso del secolo successivo in seguito all’editto del Re di Napoli che inaspriva le imposte sulle abitazioni a carattere stabile. Il trullo da questo punto di vista risultava la soluzione perfetta per beffare i messi del Re, perché bastava smontarlo al loro arrivo e rimontarlo subito dopo. Tutto l’equilibrio architettonico infatti è affidato ad una chiave di volta, che basta togliere perché le pietre rotolino giù formando un cumulo informe. La pianta del trullo è circolare e il suo interno generalmente è formato da un ambiente unico che può essere suddiviso in zone periferiche appartate.
Le specialità enogastronomiche locali
Non solo trulli, perché quando si parte alla scoperta di questa regione pugliese, non mancano le attrazioni da scoprire, soprattutto in ambito enogastronomico. Uno dei piatti caratteristici delle zone pugliesi in genere, e della Valle dell’Itria in particolare, sono le orecchiette condite con le cime di rapa. Un piatto talmente casereccio che tutt’ora viene realizzato in casa dalle massaie del posto e venduto per strada appena fuori l’uscio di casa. Per accompagnare questo piatto molto calorico non c’è niente di meglio di un buon bicchiere di vino bianco della zona, come un Locorotondo o un Martina, realizzati con le uve DOC a bacca bianca dei vitigni Bianco d’Alessandro e Verdeca. Ma i vini locali sono molti di più e per farsene un’idea basta consultare la selezione dei migliori vini pugliesi su Tannico.it, dove trovare tante bottiglie prodotte localmente e distribuite a livello globale.
Itinerario di viaggio tra Alberobello, Locorotondo, Martina Franca e Cisternino
Ovviamente tra un piatto di orecchiette e un buon bicchiere di vino non ci si può privare delle bellezze del posto. Alberobello è la città più famosa, proprio grazie ai moltissimi trulli e alle sue stradine pittoresche. Splendido il Trullo Sovrano, ricco di nicchie e dotato anche di un secondo piano. Sulla Valle dell’Itria invece c’è da vedere Locorotondo, che deve il nome proprio alla configurazione circolare. Da non perdere, in questo paese, la visita alla Villa comunale, dalla quale si possono ammirare le distese di ulivi di cui è ricca la zona. Martina Franca è una cittadina che risale al ‘300 costruita per mano di Filippo I° d’Angiò, Principe di Taranto. Notevole sia la Villa comunale che la Chiesa di Sant’Antonio, che si affacciano su via XX Settembre, mentre la Basilica di San Martino e il Palazzo Ducale sono collocati nel centro storico della cittadina. A Cisternino, altra meta da non perdere, non può mancare una visita alla Chiesa Matrice di San Nicola.