La visita alle saline di Cervia è una bella opportunità per una gita in mezzo alla natura, ma allo stesso tempo a contatto con la storia.
Cervia è nota come meta di spiagge e mare, ma in realtà riserva anche altre opportunità di viaggio e scoperta. Magari proprio durante una vacanza di mare a Milano Marittima o nella stessa Cervia: una visita alle saline può essere un diversivo alla sabbia e agli ombrelloni!
Salina Camillone, storia e visita
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Storia della Salina Camillone
Se pensate che le saline siano dei luoghi prettamente naturalistici, vi sbagliate. Quell’intreccio di canali è in realtà l’incontro tra la natura e l’ingegneria idraulica. Qui dove il mare si adagiava in depressioni argillose, presto l’uomo scoprì di poter intervenire per agevolare la produzione del sale. Così prezioso da essere chiamato “oro bianco” e da avere plasmato l’identità di Cervia e dell’area circostante.
Le prime notizie della produzione del sale a Cervia risalgono all’anno 1000, ma con buona probabilità la storia è molto più antica.
Fino al 1994, quando dopo secoli di attività la Salina Camillone rischia di chiudere. I tempi sono certamente cambiati, con l’introduzione del monopolio di Stato viene introdotto il sistema alla “francese”. In questo modo la raccolta viene fatta una sola volta all’anno e in maniera meccanica, non più manuale. Ma la città s ribella all’idea di poter perdere un pezzo così importante della propria storia e della propria identità.
Ecco quindi che nel 2003 gli oltre 800 ettari di salina vengono destinati alla conservazione, alla valorizzazione e alla promozione storica e naturalistica. Qui tutt’oggi viene prodotto il sale “dolce” di Cervia, che nel 2004 è stato riconosciuto come prodotto del Presidio Slow Food.
Visita guidata alla Salina Camillone
Ora vi sarà più chiaro perché valga davvero la pena visitare la Salina Camillone. Il sale viene raccolto solo nella stagione estiva, a partire da metà giugno, per un totale produzione che va dai 500 ai 2000 quintali all’anno. Il risultato sono quella montagne bianche e luccicanti che fanno da cornice alle foto cartolina di questo splendido posto!
Come visitare la Salina Camillone di Cervia? La visita si presta a diverse possibilità. Io ho fatto il percorso in barca, che è davvero suggestivo, e a seguire la visita guidata. Molto interessante per capire come funziona la salina, per toccare con mano il limo (ovvero il fango) e raccogliere anche il sale! Si chiama “dolce” perché… non ha il retrogusto amaro, ma non aspettatevi di assaggiare qualcosa di davvero dolce!
Il programma stagionale include diverse tipologie di escursioni: a piedi, in barca elettrica, in bicicletta, in trenino e in canoa. Per conoscere orari, costi e modalità di iscrizione vi rimando direttamente al Centro Visite Saline di Cervia .
Io ho visitato le saline di Cervia di pomeriggio ed è stata una splendida esperienza. Ho avuto la fortuna di vedere anche i fenicotteri ed è stato davvero emozionante! La guida ci ha anche mostrato i piccoli gamberetti di cui si cibano i fenicotteri e che sono proprio i responsabili della loro colorazione rosa! Se potete, e se gli orari disponibili ve lo permettono, credo che l’ora del tramonto possa essere davvero emozionante! Se capita il giorno giusto, quando il cielo si incendia di rosso, rosa e arancione, è pura magia!
Se questo genere di visite vi appassiona, vi consiglio di non perdere la salina di Comacchio!
Cosa vedere a Cervia
Se siete in visita alle saline di Cervia posso consigliarvi di dedicare un po’ di tempo anche a questa cittadina di mare, davvero piacevole e non senza sorprese.
Breve storia di Cervia
Mi ha molto stupita entrare in contatto con la storia di Cervia. Si tratta infatti di una “città fabbrica”. Ne avete mai sentito parlare? Significa che non nacque in maniera spontanea, bensì da una precisa esigenza e da un progetto.
Alla fine del Seicento Papa Innocenzo XII possedeva la città perché produceva il sale, allora denominato “oro bianco”. Per fare un paragone in termini di valore, l’equivalente odierno sarebbe il petrolio.
La città però si sviluppava proprio in mezzo alla salina, gli abitanti erano sempre in aumento proprio per via dell’importanza della produzione di sale. Le condizioni igieniche su questa “isola” erano sempre più scarse, tanto che si stava alzando la mortalità. Gli abitanti chiedono quindi di spostarsi più vicino al mare, dove l’aria e le condizioni erano migliori. Il Papa accetta ma chiede un edificio funzionale al sale, ed ecco che nel 1691 vengono costruiti la torre e il magazzino.
I magazzini e il MUSA – Museo de sale
Gli antichi magazzini del sale, voluti alla fine del 600da Papa Innocenzo XII, custodivano oltre 200mila quintali di sale. Tanto che oggi le pareti trasudano ancora sale! La struttura, forte e possente per proteggere l’oro bianco, ricorda quella di una cattedrale ad ampie navate.
All’interno del museo sono custodite testimonianze legate alla produzione del sale, come ad esempio la burchiella.
Che cos’è la burchiella
Si tratta di una barca a fondo piatto che è stata utilizzata nelle saline fino al 1959. Inizialmente era in legno, poi a partire dal 1925 fu realizzata in ferro. Avevano una lunghezza di oltre 12 metri e trasportavano fino a 100 quintali di sale! Con le burchielle si coprivano distanze dai 2 ai 5 chilometri e il traino veniva effettuato da coppie di salinari.
La Torre San Michele
Insieme al magazzino, il Papa volle far costruire anche la torre, dove stavano i soldati che proteggevano il sale. Ovviamente si trattava di una torre difensiva e di un faro: all’epoca era in riva al mare! La vista dall’alto è molto bella, potete contattare l’ufficio informazioni turistiche per conoscere le aperture.
Il quadrilatero, centro storico di Cervia
Piccole casette colorate, oggi davvero graziose, nascevano come abitazione dei salinari. Non avevano passaggi verso l’esterno e le porte della città alla sera venivano chiuse per essere poi riaperte la mattina. Per questo si chiama “Quadrilatero”: è di forma quadrangolare e protetto da porte e mura, a formare una città fortificata.