La chiamano “il ponte tra i due laghi”, e il fatto che un territorio si presenti per unire e non per dividere, è il primo punto a suo favore.
Il secondo?
La Val d’Intelvi è davvero a un’ora da Milano, e solo i Milanesi sanno quanto abbiamo bisogno di luoghi in cui “scappare” anche solo per una giornata. Di natura, di panorami che si perdono a vista d’occhio, di polenta, di passeggiate e di piccoli caseifici. Anche a chi, come me, ama la città.
Cosa si può fare in Val d’Intelvi? Ecco i miei suggerimenti!
Noleggiare una e-bike
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Al primissimo posto delle cose da fare in Val d’Intelvi, non posso che consigliarvi di noleggiare una e-bike. Il territorio si presta alla perfezione per essere scoperto in sella alle due ruote e la bicicletta a pedalata assistita consente a tutti, ma proprio tutti, di apprezzare la bellezza di questi luoghi nella massima libertà. Dai più pigri ai più sportivi, ci sono percorsi per tutti i livelli e, ciò che davvero conta, sono ben serviti. Mappe cartacee ideate per essere consultate in bici, 25 e-bike points per ricaricare la batteria, ricevere informazioni e assistenza, reperire materiali.
Per noleggiare la e-bike completa di accessori (casco e guanti sono indispensabili) vi consiglio di passare da Mario Carminati. Mezza giornata a 25€, giornata intera a 35€ e possibilità di organizzare escursioni con guida certificata. E-Bike Valle Intelvi si trova sulla Provinciale a San Fedele Intelvi.
I percorsi in e-bike
Potete fare come me e girare liberamente a bordo della vostra e-bike, sarà bellissimo! Da non perdere il belvedere di Pigra, un punto panoramico che davvero vale la pena non perdere in Val d’Intelvi, proprio dietro la funivia che arriva da Argegno.
Ma se avete voglia di percorsi più strutturati, ecco due tracciati inaugurati a Ottobre 2019.
Il viaggio nella storia di 2 mondi
Un percorso di 85 km con un dislivello di quasi 3000 metri. Si tratta di un percorso per esperti ad anello, molto bello per la sua varietà. Si parte da Argegno e si passa per mulattiere, strade sterrate e punti panoramici come la Sighignola.
Il ponte verde tra i due laghi
Più breve e più facile, questo percorso ha un dislivello di poco più di 700 metri e mette in collegamento i due laghi. Nonostante la brevità rispetto all’altro tracciato, e anche la maggiore facilità (il fondo è asfaltato) è comunque un percorso con punti panoramici bellissimi, come Laino, che permette di ammirare dall’alto il Lago di Lugano.
Provare i prodotti locali della Val d’Intelvi
Il formaggio Zincarlin
Che io sia un’appassionata di formaggi è cosa nota. Se come me girate l’Italia e il mondo a caccia di formaggi locali, non potete non assaggiare lo Zincarlin, un prodotto considerato “transfrontaliero”. Il punto di partenza è una ricotta che viene impastata con sale, pepe, e qualche volta erbette tritate. Un formaggio della tradizione che è davvero difficile trovare in commercio, motivo in più per non perderlo durante la visita in Val d’Intelvi.
Io l’ho trovato alla Latteria Turnaria di Cerano d’Intelvi, dove ho visitato anche gli spazi di lavorazione e di stagionatura dei formaggi.
I pranzi tipici al ristorante
La montagna, si sa, mette fame. E cosa c’è di meglio di un pranzo dopo una lunga camminata o biciclettata? Meglio se all’aperto in una bella giornata di sole, oppure in un ristorantino d’atmosfera.
Ho amato moltissimo “Il Rondanino” a Lanzo d’Intelvi, ristorante e hotel dove vi consiglio di mangiare all’aperto de la giornata lo permette. Alla frase magica “ci faccia assaggiare le specialità”, si viene invasi da salumi e formaggi eccellenti della Val d’Intelvi, diversi tipi di polenta con altrettanti condimenti. E ancora cinghiale, amari digestivi e dolcetti. Da non perdere la polenta di pannocchie viola e la Slinzega di maiale.
A Blessagno vi consiglio la Taverna Due Castagni, con un ambiente curato e molto accogliente. Se vi piace la carne non rimarrete delusi dalla tagliata, davvero eccezionale se andate nel periodo di funghi, da abbinare ai porcini!
Tutt’altra atmosfera, ma altrettanto piacevole, al Golf Club Lanzo. Cucina mediterranea in porzioni abbondanti. I tavolini all’aperto, sotto agli ombrelloni, regalano una bella vista sul verde.
Visitare i musei delle tradizioni e dei mestieri
Museo del Latte a Cerano d’Intelvi
Proprio sopra la Latteria Turnaria è stato aperto un piccolo ma davvero prezioso museo dedicato al mondo della lavorazione del latte. Zangole, conghe, fascere, brentel, una bellissima culdera… qui si ritrovano tutti gli strumenti che venivano usati durante l’attività della latteria turnaria. I soci portavano qui il latte in eccedenza e lo lavoravano, mantenendo la possibilità di
Museo Etnografico di Casasco d’Intelvi
Ve l’ho mai detto? Ho una vera passione per in musei etnografici. Trovo meraviglioso scoprire la storia attraverso testimonianze della quotidianità. Quella del lavoro e delle case, degli utensili da cucina e degli attrezzai da lavoro.
Ogni oggetto qui esposto porta con sé un racconto legato agricoltura, all’allevamento, alla caseificazione, ai trasporti, alle attività artigianali e alla vita domestica che ha caratterizzato i casaschesi nel corso degli anni. Io qui ho scoperto la Raganella. Ne avete mai sentito parlare? Si tratta di un attrezzo che con il suo rumore sostituiva quello delle campane nel giorno del Venerdì Santo, quando non era possibile suonarle.
E la scagliola? Si tratta di una lavorazione in gesso tipica della val d’Intelvi, una vera eccellenza artigiana che imita le screziature del marmo.
Visitare i piccoli borghi
Erbonne
Difficile incontrare qualcuno da queste parti. A Erbonne abitano, pare, 7 persone. Siamo a pochi metri dal confine della Svizzera. E anzi, come si fa a resistere? Dove mi dicono esserci un confine io vado sempre a sbirciare, che poi una chissà cosa pensa di vedere! In questo caso si tratta di un ponte di legno che mette in comunicazione Erbonne con Scudelatte, il primo paesino della Svizzera.
Non serve molta immaginazione per capire che questa era la via del contrabbando. Caffè, zucchero e sigarette.
Perché visitare Erbonne? Perché ha una piazzetta deliziosa con tanto di abbeveratoio, una vera e propria cartolina!
Claino, il borgo dipinto
Il macellaio affacciato alla porta del negozio con tanto di salumi e salsicce. Il contadino al lavoro, la Madonna con il bambino, i fiori decorativi. In Val d’Intelvi non potete non fare una tappa a Claino, un borgo che 4 anni è stato animato dalla presenza di dipinti sulle facciate delle case, sulle porte e intorno alle finestre. In alcuni casi si tratta solo di elementi decorativi, ma in molti altri si tratta di soggetti che raccontano la storia e le tradizioni della vita in Val d’Intelvi.
Non perdetevi l’ingresso nella Chiesa parrocchiale di San Vincenzo. Potreste “perderla” dall’esterno, perché priva di facciata e “nascosta” nel tessuto urbano, come si soleva fare per tutelare le chiese dai briganti. Insomma, dall’esterno non ci si aspetterebbe una chicca così!
Ammirare panorami mozzafiato
Il Balcone d’Italia
A 1300 metri sul livello del mare, la Sighignola offre un panorama sul confine italiano e svizzero così bello da essere battezzato Balcone d’Italia. Il territorio è ancora italiano, e una volta arrivati in cima (anche in auto) si gode di un panorama che possiamo definire “mozzafiato” senza paura di esagerare. Nelle giornate di cielo terso si possono vedere il Monte Rosa e il Cervino. Balcone d’Italia non per nulla!
Pigra
Io ci sono arrivata in sella alla mia e-bike, ma potete arrivare anche in auto, o perché no in funivia da Argegno! Il Belvedere offre un panorama sulla Val d’Intelvi, il Ramo di Como, il Monte San Primo, il Centrolago (Bellagio, Varenna, Punta Balbianello, Isola Comacina), fino alle Grigne, il Pizzo dei Tre Signori e il Monte Legnone.
Come arrivare in Val d’Intelvi
L’auto è certamente un’opzione molto comoda se volete essere liberi di spostarvi, ma non è indispensabile!
Con i mezzi pubblici si può arrivare a Como in treno (da Milano Cadorna) e poi da lì prendere il battello per Argegno e proseguire con il bus. O perché no, da Argegno prendere la funivia che sale a Pigra, una piccola località con una magnifica vista sul Lago di Como.
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2 Comments
Segnalo anche il Museo Intelvese dei Fossili, con reperti del territorio e provenienti da 4 continenti per un viaggio nel tempo di 500 milioni di anni!
Grazie mille Marco, apprezzo molto il tuo suggerimento!