Viaggio a Boston, ecco perché me ne sono innamorata – Com’è difficile mettere nero su bianco quell’innamoramento che, talvolta, ti prende in viaggio.
Quello che ti solletica le gambe e te le fa muovere per ore e ore senza farti mai sentire stanco. Quello che ti rendi conto che sì, stai sorridendo “senza motivo”. Voglio dire, senza un motivo apparente, se non quello di sentirti riempire di bellezza, e curiosità, e novità. Quello che ti senti pervasa dalla gratitudine e vorresti fermare la gente, per strada, e dirgli “ehi, ma lo sai che sono così felice di essere qui, e di incrociarti, e di scoprire – anche se per poco – la tua città? Grazie, grazie, per ospitarmi qui, per farmi camminare su queste strade, insieme a te!”.
Mi sono sentita così a Boston, in ogni istante dei 6 giorni che l’ho percorsa. Certo, indubbiamente hanno aiutato il cielo azzurro, quella temperatura così perfetta – si chiama estate ma a Milano si chiama inferno – e quel venticello a fare sempre compagnia.
O forse non so, saranno state tutte quelle case di mattoni rossi, con gli abbaini, quelle che dici ma perché io non ho un pied a terre qui? Ah, perché costa una fucilata, certo, ma lasciatemi sognare insomma, quando si è travolti dall’entusiasmo non si vuole essere interrotti dal raziocinio! Passeggiare, passeggiare, avrei passeggiato per ore e ore in città senza meta, e in effetti è quello che ho fatto!
E andare a caccia di riflessi sui grattacieli, a tutte le ore del giorno. Avrei voluto avere un retino per catturare gli alberi, e le chiese, e i rami e i palazzi che si riflettono sui grattacieli. E proprio lì, tra quei grattacieli, veder spuntare un mercato, quelli con la frutta e la verdura portate dai contadini. E andar per musei, e fermarsi al parco con gli scoiattoli, prendere la metropolitana e arrivare al porto, tra le barche, le aiuole fiorite, i ristoranti di crostacei e il sogno di vedere le balene.
E no, non le ho viste le balene, ma ho visto una città così ricca, così stimolante, così bella – perché sì, lo possiamo ancora dire che una città è oggettivamente bella – che sarei rimasta lì per settimane. E la storia, la storia quella che la senti ancora vibrare nei segni della città, la storia degli Stati Uniti, la storia dell’Indipendenza. Il profumo dei libri, della prima biblioteca pubblica al mondo, dell’università.
E mi sono chiesta come fosse possibile passare di qui in tutta fretta, come se Boston fosse l’ombra di New York.
Se cercate consigli e informazioni per il vostro viaggio a Boston, vi consiglio di leggere i post:
Come arrivare al centro di Boston dall’aeroporto
Visita alla Boston Public Library
Freedom Trail, il sentiero della libertà
Copley Square Farmers Market, il mercato dei contadini
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2 Comments
Io ci sono stata molto vicino per lavoro, per la precisione a Cambridge, ma per poco più di 12 ore. Però purtroppo non ho avuto il tempo materiale di andare a Boston e non sai quanto mi dispiaccia: esserci andata così vicino senza poterla vedere!
Quindi non vedo l’ora di leggere tutti i tuoi racconti ❤️
Nooo che peccato Silvia!!! Devi assolutamente andare, io conto di tornarci perché mi è piaciuta proprio tanto! Il mio sogno sarebbe vivere lì magari per un mesetto 🙂